Il vicesindaco con delega alla Trasparenza e Anticorruzione Riccardo Mauro: «Protocollo Anac da estendere anche alla Città Metropolitana»

REGGIO CALABRIA – «Estendere il patto di vigilanza collaborativa siglato dal Comune di Reggio con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, la Prefettura, la Procura ed il Governo anche alla Città Metropolitana». E’ la proposta avanzata dal Vicesindaco con delega alla Trasparenza Amministrativa e all’Anticorruzione Riccardo Mauro all’indomani dell’insediamento ufficiale alla guida della compagine di governo targata Falcomatà alla guida della Città Metropolitana di Reggio Calabria. «Proporrò al sindaco Falcomatà – ha spiegato Mauro – di estendere la misura già adottata dal Comune capoluogo, ed oggi coordinata dall’assessore con delega alla legalità e all’attuazione del protocollo Anac Angela Marcianò, alle prassi amministrative veicolate dalla Città Metropolitana. Grazie alla nuova credibilità acquisita sul piano nazionale dalla nostra Città e dall’intero comprensorio metropolitano, nei prossimi mesi arriveranno a Reggio finanziamenti per centinaia di milioni di euro da investire in nuove opere pubbliche e servizi. Dobbiamo fare in modo che questi fondi non finiscano nelle mani sbagliate, ora più che mai è necessario spazzare via tutte le ombre. La nostra terra soffre degli errori del passato, di scelte amministrative nella migliore delle ipotesi poco attente agli aspetti legati alla trasparenza, all’anticorruzione, che in molti casi hanno finito per favorire i clan della ‘ndrangheta, pronti a mettere le mani sui finanziamenti in arrivo sul nostro territorio, considerati veri e propri barattoli di marmellata sui quali mettere le mani».  «E’ ora di invertire questa tendenza – ha aggiunto il vicesindaco della Città Metropolitana – la cura di trasparenza e partecipazione introdotta dall’Amministrazione Falcomatà ha già raggiunto importanti risultati nel contesto amministrativo del Comune di Reggio Calabria, lasciando dietro la porta corrotti e corruttori ed allontanando le mire della criminalità organizzata. Dobbiamo replicare questa buona prassi, favorita dalla grande sinergia instaurata con il Ministero dell’Interno e con l’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone, nonché dall’ottimo lavoro di squadra avviato con le istituzioni territoriali, a partire dalla Prefettura. Inserire gare ed appalti pubblici in capo alla Città Metropolitana all’interno di questo stesso percorso è una sicurezza per tutti, non solo sul piano della trasparenza e della legalità, ma anche al fine di evitare che le opere rimangano ferme ostaggio di interdittive, arbitrati, fallimenti, contenziosi e cavilli legali. Credo sia una battaglia di civiltà – ha concluso Mauro – uno strappo col passato che ci consente ai cittadini di questa terrà di guardare al futuro con rinnovata fiducia».

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