Roma 09:10 – partito il conto alla rovescia per il Pd. Infatti nel fine settimana prossimo, a detta delle varie dichiarazioni rilasciate dai vari leader del partito, si arriverà alla “resa dei conti”. Ci sarà l’ufficializzazione della scissione del partito o no? Scissione che per intenderci è palese ormai da anni fra la minoranza e la maggioranza che si dice renziana. Come ci viene riferito da RaiNews Renzi dalle pagine del Corriere della Sera lancia il suo appello all’unione, “Il Pd e’ fatto da milioni di elettori, migliaia di iscritti. Il Pd appartiene al popolo, non ai segretari. Faccio un appello ai dirigenti: bloccate le macchine della divisione. Non andatevene, venite. Partecipate. Le porte sono aperte, nessuno caccia nessuno. Ma un partito democratico non puo’ andare avanti a colpi di ricatti. Apriamo le sedi dei circoli e discutiamo. E, finalmente, torniamo a parlare di Italia”. Ma assieme alla richiesta di rimanere uniti scarica immediatamente tutte le responsabilità su primarie ed elezioni rimandate a l’anno venturo alla “minoranza”. La paura della scissione rimane nelle corde dell’ex premier, e rilancia con la paura verso l’america trumpista e la possibilità della vittoria di Marine Le Pen in Francia. Naturalmente nel fine settimana si vedrà veramente se prevarranno i personalismi o meno, se i “grandi vecchi” Veltroni D’Alema e Bersani abbiano ancora la forza ed i numeri di opporsi al “renzismo” che sta’ “mostrando il fianco” alla minoranza.
