Bianchi (mibact): rapporto svimez. da agricoltura impulso a turismo enogastronomico

Roma, 21 febbraio 2017. “Il rapporto Svimez evidenzia che l’agricoltura è un comparto strategico per la ripresa del Mezzogiorno e offre grandissime opportunità di sviluppo e di crescita anche occupazionali, in particolare per i giovani. Bene anche il posizionamento della Calabria, che realizza gli andamenti migliori nel settore e fa da traino anche sulla creazione di nuova occupazione per i giovani. Agricoltura e turismo possono essere un asset per lo sviluppo della Regione e di tutto il Mezzogiorno”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare, in merito al rapporto Ismea-Svimez. E aggiunge: L’agricoltura, inoltre, è strettamente legata allo sviluppo del turismo: abbiamo una biodiversità unica al mondo, una varietà enogastronomica che sintetizzano lo stile di vita italiano che piace tanto ai turisti stranieri. L’enogastronomia, nelle motivazioni di viaggio, è considerata una priorità. Il turismo enogastronomico è un traino fondamentale soprattutto sul piano internazionale. In genere 1 turista su 2 sceglie la meta in base alle esperienze enogastronomiche offerte e cinesi e americani sono quelli più attratti. Alimentari e vini rappresentano le categorie merceologiche che stimolano maggiormente gli acquisti degli stranieri, che destinano un terzo del budget di una vacanza all’enogastronomia (con una spesa media di circa 190 euro). Tra l’altro l’Italia è il primo paese dell’Unione Europea per numero di prodotti agroalimentari riconosciuti DOP e IGP”. “Il trend di crescita centrato su cibo e vino – continua – si consoliderà e l’Italia può giocare un ruolo di capofila. Il turismo e gli itinerari enogastronomici sono il modo migliore per promuovere un territorio, le sue peculiarità e la sua autenticità: un’Italia da vedere e da gustare. La ristorazione, come interfaccia diretta del turista verso il mondo dell’enogastronomia, non solo rappresenta il valore aggiunto della destinazione ma si conferma fattore propulsivo dell’intera filiera agro-alimentare”.

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