Pizzimenti su bando periferie: dimissioni per manifesta incapacità

Centoventi sono stati gli enti, tra Comuni e città metropolitane, che hanno partecipato al bando, pubblicato dal Presidente del Consiglio dei Ministri nell’ottobre del 2015, per favorire la realizzazione di “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”. E’ quanto sostiene il Consigliere Comunale di Forza Italia, Antonio Pizzimenti. “La dotazione del fondo – continua Pizzimenti – per l’attuazione del predetto Piano nazionale, era di 44.138.500,00 euro per il 2015 e di euro 75.000.000,00 per l’anno 2016 e di altrettante per il 2017 per un totale complessivo di 194.138.500,00 euro”. “Il Governo Gentiloni – prosegue – in base ai progetti presentati, ha ritenuto degni di considerazione solamente quelli di 24 enti, tra Comuni e Città metropolitane, cui assegnare le risorse finanziarie previste dal bando. La città di Reggio Calabria, nonostante la continua interlocuzione con il Governo amico, i selfie e gli incontri ufficiali e ufficiosi con l’ex Premier Matteo Renzi, è rimasta a bocca asciutta. In altre parole il Comune di Reggio Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria non solo non hanno ottenuto nessun finanziamento, ma addirittura Reggio Calabria si è classificata, nella graduatoria, allestita dall’apposita commissione, ultima in graduatoria. Questo vuol dire che la qualità e lo spessore dei progetti presentati erano talmente insignificanti da non meritare alcuna attenzione nemmeno da parte di quei politici con i quali il Sindaco Falcomatà pensa di vivere in simbiosi. Si sono persi così ben 58 milioni di euro di cui 40 milioni destinati alla città metropolitana e 18 milioni invece destinati al Comune.

Ho sempre svolto il mio impegno politico a favore della città con il garbo e la correttezza che caratterizza il mio stile di vita. Anche se nel corso della mia oramai lunga attività politica ho sempre tenuto un comportamento corretto e non mi è mai piaciuto puntare il dito sempre e comunque contro l’avversario politico, magari per ottenere e richiamare un pò di attenzione mediatica, di fronte a un’incapacità così evidente e manifesta da parte della Giunta Municipale guidata dal Sindaco Falcomatà e di fronte ad un agire politico così inconcludente e disastroso soprattutto per la città, anche il mio temperamento mite mi porta a urlare e mettere in evidenza l’assoluta incompetenza di una Amministrazione Comunale e di un Sindaco che non riesce a predisporre nemmeno dei progetti da destinare e dare sollievo ad alcune zone degradate della città.

Di fronte ad una bocciatura così eclatante, clamorosa e sorprendente, c’è solamente da rimanere esterrefatti e basiti. Se predisporre dei progetti di ordinaria gestione e burocrazia è stato un problema titanico per il giovane Sindaco, non riesco a immaginare come possa continuare a gestire un Comune e un territorio Metropolitano talmente vasto e complesso i cui problemi sono sicuramente molto più difficili e complicati da affrontare e risolvere. Questi scenari, che politicamente si configurano devastanti per il Sindaco Falcomatà e deprimenti per la città, ritengo che dovrebbero suggerire al giovane Sindaco l’esigenza di comunicare alla città, sommessamente, le sue dimissioni per manifesta incapacità. Continuare a gestire la città in questa maniera, rappresenta una ostinazione che porta persino quei cittadini che hanno creduto nella “svolta” a sentirsi umiliati da una politica sempre più inconcludente, fatta di annunci e promesse disattese. I cittadini avvertono profondamente non solo lo stato di degrado in cui versa la città, ma soprattutto la mancanza di un futuro e di prospettive necessarie per garantire un suo rilancio economico e produttivo. Se tra i cittadini si avverte un diffuso malessere nei confronti della politica della “svolta” che, mi verrebbe da dire, sembra sia stata concepita per fare una marcia all’indietro, tutto questo mi porta a pensare che la “primavera”, tanto strombazzata dal Sindaco Falcomatà nel corso della sua campagna elettorale, sarà quasi sicuramente destinata a scomparire dal suo calendario politico”, conclude Pizzimenti.

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