Barbaro: la terra di Calabria ai calabresi

Abbiamo partecipato con ai lavori della II° Comm. Consiliare del Consiglio regionale della Calabria in merito alla proposta di legge 69/10 “Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani al settore primario e contrastare l’abbandono ed il consumo dei suoli agricoli” ed intendiamo ringraziare il Presidente Aieta ed i componenti della Commissione per l’attenzione e la disponibilità al confronto; allo stesso modo abbiamo apprezzato il lavoro del Consigliere delegato Mauro D’Acri che ha accolto e tramutato in atti concreti le nostre istanze sui temi cui è dedicata la proposta di legge.  Secondo il presidente dei giovani imprenditori agricoli di Confagricoltura, Giuseppe Barbaro, ed il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, la proposta di legge “corrisponde ad un nostro storico impegno e cioè quello di valorizzare il patrimonio agricolo-forestale regionale, di incentivare lo sviluppo produttivo e occupazionale nelle aree rurali tramite lo sviluppo dell’attività agricola, di favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo, di salvaguardare gli equilibri idrogeologici, la protezione dell’ambiente e la tutela del paesaggio e della biodiversità. Secondo gli ultimi dati l’incidenza delle imprese condotte da giovani in Calabria è del 9% sul totale e ben si comprende, dunque, l’esigenza di promuovere e sostenere l’insediamento dei giovani in qualità di conduttori agricoli  “Sulla proposta di legge – sottolineano Barbaro e Statti – abbiamo avanzato alcuni suggerimenti perché il testo – pur essendo condivisibile e giusto può essere ulteriormente migliorato con alcune ulteriori previsioni.” Secondo Barbaro e Statti c’è la necessità “di prevedere un inventario delle aree forestali produttive da assegnare, di stabilire un collegamento con la Banca delle Terre (ISMEA) agricole in modo da favorire l’integrazione a livello nazionale, di aprire alla possibilità di un’alienazione dei terreni.  Ulteriore modifica richiesta è quella che riguarda l’obbligo – da inserire nella legge – destinato a far sì che il bando di assegnazione richieda come obbligatoria la presentazione di un Piano di Sviluppo Aziendale. Poi c’è il tema della priorità, giusto riconoscerla ai giovani ed al loro insediamento ma nel caso in cui non ci dovessero essere domande occorrerebbe prevedere la possibilità di partecipare all’assegnazione anche ad altri soggetti operanti nel settore agricolo.  Infine – sottolineano ancora Barbaro e Statti – sarebbe importante prevedere nel testo normativo l’emanazione, entro 90 giorni dall’approvazione della Legge Regionale, di un Regolamento che disciplini le modalità di attuazione e che sia definito mediante il confronto con le Organizzazioni Professionali Agricole riconosciute e le loro rappresentanze giovanili. Piccole modifiche, dunque, ma utili a rendere completa, innovativa e sostenibile la proposta di legge.

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