Siria: gli USA bombardano con missili Tomahawk base aerea siriana

 

Siria 08:15 – Questa notte la Siria ha subito un bombardamento missilistico s degli Stati Uniti. Come ci riporta TgCom24, gli Stati Uniti hanno lanciato circa 60 missili Tomahawk verso una base aerea siriana, dopo l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Il bombardamento americano in Siria è nel “vitale interesse della sicurezza” degli Stati Uniti, ha affermato il presidente americano Donald Trump, chiedendo al mondo di unirsi agli Stati Uniti per mettere fine al flagello del terrorismo. L’attacco è stato poi confermato dalla tv di stato siriana la quale ha precisato che i missili hanno colpito una serie di obiettivi militari all’interno del Paese, definendo l’attacco una “aggressione” che ha anche provocato vittime. Secondo le ricostruzioni dei media  i missili lanciati dagli Usa hanno colpito la base aerea di Shayrat, nel centro della Siria, da dove si sospetta sia stato lanciato l’attacco chimico che ha innescato la risposta americana. L’orario indicato dell’impatto è delle 20.45 ora di Washington (le 2,45 in Italia), le prime ore del mattino in Siria. I missili hanno puntato e colpito piste, apparecchi e zone di rifornimento. Per lo Stato Maggiore USA il lancio di missili è stata una “risposta proporzionata” all’attacco chimico e fa sapere che l’attacco Usa contro la base aerea in Siria ha “ridotto la capacità del governo siriano di utilizzare armi chimiche”. Pronta la risposta di Israele : “Israele supporta pienamente la decisone del presidente Trump”, afferma un comunicato dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Non manca la reazione di Mosca, la quale attraverso Comitato di Difesa della Duma di Stato, afferma che l’attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Lo riportano i media russi. “Queste sono azioni irresponsabili, sconsiderate”, recita una nota ufficiale. Mosca chiede con urgenza che si riunisca il Consiglio di sicurezza dell’Onu.

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About the Author: Carlo Viscardi