Comune, precisazioni in merito all’attività dell’ufficio stampa

Reggio Calabria – In merito alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dal dipendente del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Criserà, la presente comunicazione è diretta a smentire categoricamente la paventata chiusura dell’ufficio stampa comunale nonché la creazione di un fantomatico ufficio stampa “parallelo”.Come è infatti noto, ciascun Ente pubblico, può prevedere in pianta organica uffici preposti alle Relazioni Esterne e Comunicazione, a supporto degli Organi di Governo. Tali uffici svolgono funzioni di comunicazione che, sebbene istituzionale, non interferiscono né si sovrappongono o si sostituiscono a quelle che la legge 150/2000 affida agli Uffici Stampa.Pertanto, non solo non corrisponde a verità l’affermazione della chiusura dell’Ufficio Stampa comunale da parte dell’amministrazione, ma non è in essere alcun atto amministrativo né esecutivo né di indirizzo in tal senso. Il dipendente Giuseppe Criserà, riveste per l’amministrazione la qualifica di assistente sociale, in quanto in tale ruolo, dalle origini del suo rapporto con l’ente comunale, è stato inquadrato contrattualmente e inserito in organico. A seguito di esigenze di servizio urgenti dettate da necessità non diversamente procrastinabili da parte del Settore Servizi Sociali, settore di particolare sensibilità e importanza per i bisogni dei cittadini, è stato restituito alla sua originaria funzione. L’ufficio stampa pertanto non è stato “chiuso”, ma si trova così come tanti altri settori dell’Ente, ad affrontare una necessaria fase di riorganizzazione legata alla ottimizzazione della pianta organica presente per adattarla a causa del sottodimensionamento in essere, a rispondere al meglio alle richieste dettate da esigenze amministrative sempre più flessibili.D’altra parte sono le stesse norme nazionali e locali a prevedere la naturale rotazione di funzioni e uffici sia per i ruoli dirigenziali che per quelli legati ai profili di funzionari pubblici. Con riferimento alle dichiarazioni rese dal dipendente, in conclusione, l’ente procederà alla verifica di quelle eventuali condizioni che possano integrare gli estremi di un danno alla propria immagine e a quella dei soggetti coinvolti nella vicenda.

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