Siclari (MNS): Reggio Calabria, deposito cauzionale inopportuno del Servizio Idrico Integrato

Una regola non scritta ma tanto cara ai costituzionalisti vorrebbe che lo Stato non possa chiedere ai cittadini in tasse più di quanto non riesca a restituire in servizi e opere pubbliche. Partendo da questo brocardo, che peraltro gioca su un incontestabile asse logico giuridico, si dovrebbe dedurre che almeno per ciò che riguarda gran parte della popolazione italiana, il meridione in primis, la pubblica amministrazione  sia debitrice nei confronti della sua cittadinanza, alla quale viene chiesto un impegno economico contributivo senza che un adeguato corrispettivo sia offerto in contropartita. Reggio non sfugge a questa disfunzione ed anzi negli ultimi tempi ne porta il marchio sulla bandiera se è vero che riscontra i più elevati tassi di imposizione sui tributi locali a fronte di una evidente e grave carenza di servizi ed opere. Di queste ultime non se ne registra altro che mere enunciazioni di intenti da parte di una Giunta Comunale, capace solo di annunciare lavori che però stentano ad iniziare. Quanto ai servizi la dose di critica si rincara esponenzialmente davanti alla evidenza pubblica, attonita e rassegnata ad una condizione cittadina che peggiore di così non si ha ricordo a memoria d’uomo. Proprio in questa ottica e per i motivi di cui si è detto, assolutamente inopportuna e lesiva degli interessi dei cittadini si configura la decisione assunta nei giorni scorsi in capo alla Amministrazione Comunale relativamente alla previsione di un deposito cauzionale da versare a garanzia del pagamento del dovuto da parte dell’utenza del Servizio Idrico Integrato. In sostanza, trattasi di un provvedimento la cui adozione, non essendo certamente vincolante per i comuni, si sostanzia in un quid pluris che potrebbe fungere da pregevole corollario ad un sistema operante in quei territori in cui non soltanto funzioni bene il servizio ma si contraddistingua per eccellenza. Che non sia il caso del servizio idrico di Reggio l’Assessore al ramo e la Giunta di cui fa parte possono provare a chiederlo ai cittadini, oggi persino a quelli del centro storico, forse per la prima volta nella storia di questa città coinvolti nella crisi ad orario che asseta le abitazioni reggine. Gli stessi cittadini, riempiendo di contenuto i vuoti slogan partecipativi lanciati spesso e volentieri dalla maggioranza, potranno ottenere preziose informazioni sulla opportunità e tempestività di questa ulteriore iniziativa impositiva, che va a gravare sempre sulle tasche della comunità. Avranno modo forse di saggiare anche loro l’elevato malcontento di una città che vive una condizione di disagio e degrado tali da fare apparire come fortemente vessatoria anche solo l’idea di aggravare l’imposizione contributiva già esistente. Quel malcontento che non riesce forse a penetrare le torre d’avorio eretta dentro Palazzo San Giorgio né a trasparire sufficientemente dagli organi di informazione, come dovrebbe, invece, accadere in una società che voglia dirsi davvero democratica.

Ernesto Siclari Commissario Provinciale Movimento Nazionale per la Sovranità

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano