Reggio Calabria, all’ex emeroteca di via Palmi un centro per servizi e assistenza alle persone con Sindrome di Down e alle loro famiglie

REGGIO CALABRIA – L’ex emeroteca di via Palmi, nel quartiere di Sbarre, diventerà un centro per lo svolgimento di attività e servizi per persone diversamente abili. La Giunta comunale ha approvato con una delibera adottata nei giorni scorsi il cambio di destinazione d’uso della struttura, da anni abbandonata, che finalmente sarà consegnata alla disponibilità dei cittadini attraverso un progetto con importanti finalità sociali. Dopo il sopralluogo dei tecnici comunali, che hanno verificato l’effettiva agibilità della struttura e la possibilità di adeguarla alla fruizione delle persone con disabilità, l’Esecutivo cittadino ha dato seguito alla richiesta, avanzata attraverso il portale Beni Comuni dell’Amministrazione comunale, dall’Associazione Italiana Persone Down Sezione di Reggio Calabria, per la creazione di un servizio gratuito di assistenza, informazione e organizzazione di attività sociali per le persone con la Sindrome di Down e per le loro famiglie. La proposta prevede l’attivazione di un Sic (Servizio di Informazione e Consulenza), un Centro Servizi multidisciplinare attuato in coerenze con l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) che offrirà in forma totalmente gratuita alle famiglie del territorio comunale e metropolitano la possibilità di effettuare consulti periodici di controllo sullo sviluppo globale dei neonati, dei bambini, dei ragazzi e degli adulti con sindrome di Down. L’impostazione del servizio risponde ai cambiamenti che si sono verificati negli ultimi anni rispetto alle modalità di trattamento dei bambini o dei ragazzi con handicap. Da forme di intervento settoriali, mirate cioè al recupero delle abilità il cui sviluppo è condizionato dalla presenza dell’handicap, si è passati a forme di intervento integrate, per le quali l’obiettivo primario viene individuato nell’attivazione e nel potenziamento delle risorse solidali che possano favorire lo sviluppo dell’individuo con handicap. Il primo e principale referente di tale modello di intervento diventa la famiglia che riveste un ruolo attivo sia nell’educazione del figlio che nella ricerca di interventi e rapporti con le istituzioni scolastiche e sociosanitarie. Il Sic avrà la funzione di effettuare monitoraggi periodici sullo sviluppo del bambino, del ragazzo o dell’adulto nelle varie fasi del ciclo vitale ed al contempo offrire ai genitori un sostegno psicologico e sociale che li aiuti ad affrontare le difficoltà ed individuare le strategie più idonee a favorire le capacità evolutive del figlio per garantire il migliore equilibrio possibile delle dinamiche familiari. La proposta dell’Aipd per la rigenerazione del Bene comunale da anni inutilizzato ed in parte ammalorato, è stata presentata attraverso il portale per i Beni Comuni e Confiscati dell’Amministrazione comunale insieme ad altri progetti, su altri beni comunali inutilizzati. Tutte le proposte saranno pubblicate nei prossimi giorni sul portale bcc.reggiocal.it al fine di consentire a tutti l’opportunità di presentare progetti migliorativi o complementari per l’utilizzo della struttura anche da parte di altre associazioni che svolgono servizi per persone diversamente abili. Al termine della procedura il Dirigente del Settore Patrimonio Collettivo del Comune, sentiti i settori competenti, procederà alla stipula della convenzione con l’Associazione Italiana Persone Down, nonché con le altre associazioni che avranno eventualmente presentato proposte di adesione al progetto per la cura e la gestione condivisa della struttura di via Palmi. «Con il cambio di destinazione della struttura di via Palmi, per anni rimasta inutilizzata, diamo il via a questo processo di rigenerazione urbana fondato su un metodo innovativo – ha spiegato il sindaco Giuseppe Falcomatà – puntando sul coinvolgimento dei cittadini e delle diverse realtà presenti sul territorio per l’utilizzo di beni e degli spazi del nostro comprensorio abbandonati da anni, che rischiano di trasformarsi nel tempo in veri e propri ruderi urbani. Il nostro obiettivo è quello di dare vita a queste strutture promuovendo progetti di integrazione sociale, culturale, artistica. Sono convinto che questo progetto di assistenza per persone con Sindrome di Down possa diventare un riferimento avanzato per tante realtà associative che operano quotidianamente a supporto delle persone con disabilità. Le istituzioni stanno facendo la loro parte, mi aspetto che dalle realtà sociali presenti in città arrivino tante di queste proposte virtuose per la rigenerazione del nostro patrimonio di beni comuni».

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