Migranti, Berlusconi: “Situazione assoltamente fuori controllo”

E’ intervenuto nelle ultime ore sul problema dell’immigrazione anche Silvio Berlusconi. L’ex premier si è rivelato forse il migliore tra i governanti europei per la strategia utilizzata negli anni del suo governo nella gestione della vicenda migranti. Il Cavaliere intervendo ai microfoni del Tg5 ha ripercorso le fasi che hanno portato all’insostenibile situazione attuale. Dal 2011, giorno in cui lasciò il Governo, ci sono stati in Italia 700.000 nuovi arrivi. Un fenomeno che ha generato negli anni costi economici e sociali molti rilevanti. E’ una situazione assoltamente fuori controllo, forse finalmente  se ne è accorto anche il Governo ma per il momento siamo solo alle buone intenzioni. Noi il problema lo avevamo risolto, eravamo riusciti a firmare un contratto con la Libia e con altri Paesi del Nord Africa affinchè con un numero adeguato di soldati tenessero sotto controllo le coste ed impedissero ai migranti di partire. Il Risultato? Sbarchi quasi azzerati. Nel 2011 Sarkozy ed Obama, facendo fuori Gheddafi e sostenendo le cosiddette primavere arabe, provocarono l’apertura della diga. Da lì, da quando fummo costretti da un vero e proprio colpo di stato, nel 2011, a dimetteci dal Governo, arrivò il distaro, oltre 700.00 nuovi arrivi! Quella diga naturalmente va chiusa al più presto, perchè produce un dramma per gli italiani e per gli stessi migranti che si illudono di venire a trovare benessere ed invece trovano miseria. Alla domanda della  Buonamici: Quali sono le soluzioni ? Berlusconi ha risposto: Dobbiamo  assolutamente costringere l’Europa a fare quello che fece il mio governo con Gheddafi. Stipulare con tutti i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, dei trattati per bloccare da un lato gli scafisti ed i migranti e dall’altro per fare accettare il rimpatrio dei clandestini prima dai paesi da dove si erano imbarcati e poi nei paesi di origine. Dopodichè, si può pensare, col tempo di contenere l’immigrazione solo con un grande piano Marshall per lo sviluppo dell’Africa. Di questo piano l’Italia si deve fare promotrice presso le Nazioni Unite o l’Unione Europea.

 

FmP

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