EuroBasket 2017: Italia-Serbia 67-83

Azzurri eliminati ai quarti di finale, come nel 2013 e nel 2015. Messina: “Partita persa a rimbalzo, voglio ringraziare i miei giocatori”. Petrucci: “Risultato giusto, si riparte da Sacchetti e da un’analisi serena”

Italia-Serbia 67-83 (17-18; 16-26; 15-15; 19-24)

Italia: Hackett 5 (0/1, 1/2), Belinelli 18 (3/6, 2/11), Aradori 4 (1/1, 0/2), Filloy 3 (0/2, 1/2), Biligha 4 (2/4), Melli 7 (2/5, 1/3), Cusin 2 (1/3), Cinciarini ne, Abass, Baldi Rossi (0/1), Burns 9 (2/2, 1/2), Datome 15 (3/5, 2/6). All: Messina

Serbia: Macvan 13 (3/4, 1/4), Bogdanovic 22 (7/9, 1/9), Lucic 11 (3/5, 1/2), Milosavljevic 10 (2/3, 0/1), Bircevic, Stimac, Lazic, Micic 2 (1/4, 0/1), Guduric, Jovic 6 (2/3), Kuzmic 9 (3/4), Marjanovic 10 (3/6). All: Djordjevic

Arbitri: Bulto (Spagna), Jasevicius (Lituania), Kato (Giappone). Note. Tiri da due Ita 14/29, Ser 24/38; Tiri da tre Ita 8/29, Ser 3/17; Tiri liberi Ita 15/16, Ser 26/29. Rimbalzi Ita 19, Ser 44. Assist Ita 12, Ser 20.

Istanbul. Finisce con una sconfitta contro la Serbia (67-83) ai quarti di finale l’EuroBasket dell’Italia. Ancora una volta, la terza consecutiva dopo il 2013 e il 2015, gli Azzurri si attestano tra le prime otto formazioni del continente senza riuscire a fare un ulteriore salto di qualità.

Troppa la differenza fisica tra le due formazioni, certificata dal dato finale a rimbalzo (19-44, ben 17 offensivi concessi alla squadra di Sasha Djordjevic). Si chiude un Europeo molto positivo per una squadra andata ben oltre le aspettative e i pronostici. Si chiude anche la seconda avventura Azzurra di coach Messina, che lascia la Nazionale dopo aver costruito un gruppo compatto, capace di andare oltre i propri limiti e oltre le difficoltà oggettive di un’estate a dir poco travagliata.

Così coach Messina a fine partita: “Le statistiche parlano chiaro, la differenza a rimbalzo ha pesantemente condizionato la partita. La Serbia ha sfruttato al meglio una delle sue armi migliori, noi abbiamo provato a lottare su ogni pallone ma non è bastato. Chiudiamo nelle prime otto dell’EuroBasket, oggi va in archivio una grande estate per noi: abbiamo dovuto cambiare in corsa molte cose ma non ci siamo mai abbattuti. Voglio ringraziare i ragazzi per aver giocato sempre con cuore e coraggio e per quanto hanno fatto dal primo giorno di raduno. Coesione, dignità e impegno ci hanno accompagnato dal 21 luglio”.

Così il presidente Petrucci: “Posso solo ringraziare per l’impegno questi ragazzi: quando si dà tutto si esce sempre con la coscienza a posto. A Ettore Messina, che è un grandissimo allenatore, auguro tutto il meglio per la sua carriera nella NBA. Grazie a lui e a tutto il suo staff per lo splendido lavoro svolto. I ragazzi sono stati straordinari, hanno sempre messo in campo un grande cuore. Il risultato del campo è giusto: ora si riparte da Sacchetti e da un’analisi serena che faremo insieme al Consiglio Federale, alle Leghe, alla GIBA e al territorio”.

Le considerazioni della vigilia circa la disparità di mezzi a disposizione sotto i tabelloni tra Italia e Serbia si rivelano immediatamente fondate. Gli Azzurri cominciano bene facendo circolare la palla e difendendo forte, tanto che la Serbia resta a secco per i primi cinque minuti di gioco. In attacco le medie non sono quelle consuete e la squadra di Djordjevic riesce a limitare il passivo.

 Con l’ingresso in campo dei 222 centimetri di Boban Marjanovic le cose cambiano. In difficoltà sotto entrambe le plance, l’Italia si carica di falli e comincia a perdere sicurezza. Il distacco alla fine del primo quarto è minimo (17-18) ma si allarga pesantemente all’intervallo (33-44), dopo una seconda frazione di sofferenza (22-7 il dato, piuttosto eloquente, dei rimbalzi dopo 20 minuti). Eppure l’Italia non vuole mollare. Tutti provano a dare il proprio contributo: esemplare Christian Burns con 7 minuti di qualità e quantità (5 punti). Tanta Serbia anche nel terzo quarto, con gli Azzurri che accusano il colpo ma riescono a ricucire a fatica fino al -8 (54-46) con un break firmato Biligha e Aradori.

Sforzi vani perché la Serbia chiude avanti anche la terza frazione 59-48. Stanchi ma mai domi, i ragazzi di coach Messina chiudono il proprio Europeo dando il massimo per uscire a testa alta: la tripla di Belinelli, asfissiato per tutto il match dalla marcatura avversaria) e il canestro di Datome costruiscono il nuovo -8 (67-59).

Emerge ancora il grande cuore Azzurro che ha guidato la squadra per tutta la competizione ma le nostre ambizioni di rimonta si infrangono contro un Bogdanovic mortifero. Poco più di due mesi e gli Azzurri torneranno di nuovo in campo per le qualificazioni al Mondiale del 2019 in Cina. Si inizia il 23 novembre con Italia-Romania. Nello stesso gruppo anche Paesi Bassi e Croazia.

Quarti di finale

Germania-Spagna 72-84; Slovenia-Lettonia 103-97

Grecia-Russia 69-74; Italia-Serbia 67-83

Semifinali

Spagna-Slovenia (14 settembre)

Russia-Serbia (15 settembre)

Ufficio Stampa Fip

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