Reggio Calabria, No al Centro Aggoglienza in via Cappuccinelli. Residenti di nuovo in strada !

Ieri sera in via Cappuccinelli di Reggio Calabria, l’ennesimo pacifico, pacato picchetto di  molti dei residenti della via, nella quale  pare debba essere allestito un Centro d’Accoglienza per immigrati.  Un’ intero fabbricato, secondo i timori di chi vive da decenni in quella strada e ne conosce ampiamente le criticità, dovrebbe essere adibito ad alloggio per immigrati accolti nel Comune di Reggio Calabria. Qualcuno ieri diceva ben 56 unità. La preoccupazione è tangibile , basterebbe presenziare ad uno di questi meeting per capire che i motivi alla base dei quali si tenta di dissuadere l’Amministrazione Comunale ad intraprendere una scelta che molti ieri sera hanno definito scellerata e pericolosa. Già da qualche tempo la vicenda riguardante la struttura d’accoglienza è stata portata all’attenzione del Prefetto di Reggio Calabria. Su quest’ultima pare che in questo periodo si stiano facendo anche dei lavori e questo ha nuovamente allarmato il Comitato che ieri ha avvertito gli organi di stampa ed sceso in strada. …anche se il termine strada non è da attribuirsi a quella via..stretta, contorta e dal manto stradale profondamente sconnesso… In base a quanto denuncia il Comitato la viabilità della zona già fortemente congestionata dalla presenza di tre scuole sarebbe al collasso con l’avviamento di una struttura d’accoglienza, la rete fogaria e le tubature che spesso rompono l’asfalto già nelle attuali condizioni sarebbero portate a sopportare quotidianamente un deflusso per il quale non sono state progettate, la mancanza di parcheggi allo stato attuale sarebbe acuita dai mezzi in supporto alla struttura, la sicurezza della zona, sono molti i minori che percorrono la via per recarsi nelle scuole appena sotto. Sono tutti aspetti che meritano approfondimenti ma a cui pare l’amministrazione faccia orecchio da mercante. Allora o forse non è vero che li si voglia realizzare il centro d’accoglienza oppure non ci si rende conto a pieno di quelli che sono i rischi di violentare un territorio ed un quartiere con un'”opera” totalmente decontestualizzata.

FmP

 

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