La filiera della danza abbraccia gli amici di Agiduemila

La filiera della danza, questo “innovativo” progetto regionale, coordinato dalla prof.ssa Gabriella Cutrupi, che abbiamo imparato ad amare e seguire ormai da alcuni mesi, e che sta regalando arte nella sua forma più sublime, “abbraccia” anche gli amici di AGIDUEMILA, quale testimonianza di un progetto che “vuole”, attraverso la danza, trasmettere alla nostra regione valori preziosi, come il rispetto e la bellezza dell’essere umano “tout court”.AGIDUEMILA nasce nel 1991, sulla base dei “valori scout”. La mission dell’associazione consiste nel promuovere attività sia sociali che culturali, che possano portare al miglioramento della qualità della vita, della dignità della persona, per la difesa dei più deboli e per la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno. E realizza tutto questo grazie ai volontari, che, ogni giorno, “donano” il proprio tempo per regalare “serenità” ad altri esseri umani. Questo è sicuramente il messaggio più bello che AGIDUEMILA trasmette alla cittadinanza, grazie al lavoro immane e costante del presidente Sara Bottari. Il rappresentante Giovanni Gangemi, poi, con la sua abnegazione e la sua profonda sensibilità, dona loro la possibilità di liberarsi dal “peso” che accompagna un po’ le loro vite, insegnando loro ad ascoltare il proprio corpo. E proprio Giovanni Gangemi è, infatti, uno dei docenti della filiera della danza, che insieme a Silvia Caprì e a Jessica Santagati Dato, seguiranno gli amici di AGIDUEMILA all’interno di questo progetto, con l’obiettivo di tradurre in movimenti, quei moti che fisici non sono. Attraverso il movimento associato all’ascolto del proprio corpo si “sprigionano” sensazioni ed emozioni, che unite al tatto e al con-tatto si trasformano in una danza che diventa fluido di trasmissione di energie , emozioni, sviluppo della creatività, dove corpi imperfetti “realizzano” una danza perfetta. Tutto questo grazie all’importanza dell’educazione coreutica, un vero e proprio metodo di lavoro, che basandosi sull’espressione del corpo, partendo dai principi base della “Contact Dance Improvisation”, permette a tutte le persone, con e senza disabilità, di mettersi in relazione attraverso il movimento.Un progetto, dunque, LA FILIERA DELLA DANZA, che acquista sempre più spessore nel corso dei mesi, arrivando così ad “abbracciare”, non soltanto i corpi, ma anche le anime senza barriere alcune.

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About the Author: Redazione ilMetropolitano