Ecco come sarà il nuovo esame di terza media

 Valeria Fedeli, attuale ministro dell’ Istruzione, dell’Universita’ e della ricerca ha firmato uno dei decreti attuativi che rende operativa   già a partire dal 2018 la riforma scolastica, cosiddetta “Buona Scuola”, approvata nel luglio del 2015 dal Parlamento e voluta  fortemente da Matteo Renzi. Il decreto modificativo  dell’esame della scuola secondaria di primo grado punta su una maggiore valorizzazione del percorso affrontato dagli studenti durante il triennio di studi. A  tutte le scuole è stata già inviata la circolare informativa sulle nuove modalità di valutazione, che mettono al centro l’intero processo formativo sostenuto da alunne e alunni e i risultati conseguenti al loro apprendimento, con l’obiettivo di “contrastare le povertà educative e favorire l’inclusione”.

criteri di valutazione di apprendimento e comportamento: Tali criteri saranno deliberati dal collegio dei docenti e poi resi pubblici ed inseriti nel Pof, il Piano triennale dell’offerta formativa. Le scuole, per rendere più completa e chiara la valutazione anche alle famiglie, dovranno accompagnare i voti in decimi con la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo e  di apprendimento raggiunti.

La valutazione del comportamento: La valutazione del comportamento non sarà più  espressa in  numero ma consisterà in una  descrizione sintetica. La norma che precludeva la non ammissione alla classe successiva a coloro i quali avessero riportato  un voto di comportamento inferiore al 6 è stata abrogata: anche con una cattiva condotta si potrà dunque essere ammessi  all’ esame.   Confermata invece la non ammissione alla classe successiva nei confronti di chi ha ricevuto una sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale.

Le competenze certificate: Insieme al diploma finale sarà rilasciata una Certificazione delle competenze: alle scuole  pertanto verrà fornito un modello unico nazionale di certificazione. Gli studenti accederanno alla scuola superiore di secondo grado con un documento in grado di attestare  la loro preparazione. Le competenze certificate saranno: comunicazione nella madrelingua, comunicazione nella lingua straniera, competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, competenze digitali, capacità di imparare ad imparare (intesa come autonomia negli apprendimenti), competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale.

L’Invalsi: L’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (INVALSI, appunto) è l’ente che valuta la qualità della scuola italiana e che prova a identificare, entro certi limiti, le possibili disfunzioni. Le prove INVALSI sono strutturate in  vari test standardizzati che vanno dalla comprensione del testo alla risoluzione di problemi. Per la scuola primaria le prove sono state confermate in seconda e in quinta. Nell’ultima classe è stata però introdotta una prova in inglese. Alle medie le prove si sosterranno in terza, ma non faranno più parte dell’esame: si svolgeranno ad aprile e al computer. Oltre a italiano e matematica è stata aggiunta una terza materia: inglese. La partecipazione alle prove INVALSI sarà un requisito necessario per accedere all’ esame, ma non inciderà sul voto finale: se dovesse andare male, non comprometterà l’accesso alla prova finale.

I requisiti di ammissione: Per poter sostenere l’esame, le alunne e gli alunni del terzo anno delle scuole medie dovranno aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, non aver ricevuto sanzioni disciplinari che comportino la non ammissione, e dovranno aver partecipato alle prove INVALSI. Nel caso in cui l’alunna o l’alunno non abbiano raggiunto i livelli minimi di apprendimento necessari per accedere all’esame, il consiglio di classe potrà deliberare, a maggioranza e con un’adeguata motivazione, la non ammissione.

Le prove: Le prove scritte diventano tre: una di italiano, una di matematica e una per le lingue straniere. Dal nuovo esame è stata dunque eliminata la cd “tesina”.

Italiano. La prova di italiano sarà volta a verificare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, la coerente e organica esposizione del pensiero da parte di alunne e  alunni. Le tracce dovranno comprendere un testo narrativo o descrittivo; un testo argomentativo, che consenta l’esposizione di riflessioni personali; una traccia di comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione. La prova potrà essere svolta anche in più parti, mixando le tre diverse tipologie.

Matematica: La prova consisterà nella risoluzione di  problemi basati su una o più richieste e quesiti a risposta aperta. Potranno rientrare nelle tracce anche metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione di dati.

Lingua straniera: È prevista una sola prova di lingue straniere, distinta in due sezioni: gli alunni dovranno dimostrare le loro competenze di comprensione e produzione scritta, sulla base degli standard europei , di livello A2 per l’inglese e di A1 per la seconda lingua. La prova potrà consistere: in un questionario di comprensione di un testo a risposta chiusa e aperta; nel completamento di un testo in cui siano state omesse parole singole o gruppi di parole, oppure riordino e riscrittura o trasformazione di un testo; nell’elaborazione di un dialogo su traccia articolata che indichi chiaramente situazione, personaggi e sviluppo degli argomenti; nell’elaborazione di una lettera o email personale su traccia riguardante argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana; nella sintesi di un testo che evidenzi gli elementi e le informazioni principali.

Il colloquio:  Oltre le prove scritte si sosterrà un colloquio in forma orale finalizzato  in particolare a valutare le capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento tra le discipline e  che terrà conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.

Il voto finale: Il voto finale deriverà dalla media fra il voto di ammissione e la media dei voti  ottenuti nelle prove scritte e nel colloquio. Potrà essere assegnata anche la lode.

Il decreto riserva particolare attenzione alle alunne e agli alunni che presentano disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): per loro sono previsti tempi adeguati, sussidi didattici o strumenti necessari allo svolgimento delle prove d’Esame.

MS

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