Elezioni Austria, vince Kurz, ma resistono i socialdemocratici

Si sono tenute oggi, 15 ottobre 2017, le elezioni legislative per il rinnovo  del Parlamento della Repubblica austriaca, composto dal Nationalrat e dal Bundesrat. Il Consiglio nazionale o Nationalrat  è la Camera dei rappresentanti del Parlamento austriaco. Secondo la Costituzione federale condivide il potere legislativo con il Bundesrat e viene eletto direttamente dal popolo. Il Consiglio federale dell’Austria o Bundesrat è la seconda camera del Parlamento austriaco,  rappresentante dei nove lander dell’Austria, eletto dalle assemblee degli stati a livello federale e paragonabile ad una Camera alta o Senato. Allo stato attuale, ovvero dopo la   chiusura dei  seggi elettorali , i primi exit poll  che vedono quasi sei milioni e mezzo di partecipanti alle urne per il rinnovo del Consiglio nazionale, sanciscono, come previsto negli ultimi sondaggi , la vittoria del centrodestra e dell’Oevp guidato dal 31enne Sebastian Kurz . La Oevp, il  partito popolare, domina infatti con il 31,7% dei voti, al secondo posto  si posizionano i socialdemocratici del cancelliere uscente Kern (27%), mentre la destra nazionalista e islamofoba di Strache balza in avanti di cinque punti rispetto al 2013 e si ferma al 25,9% Dalla camera bassa sembrerebbero scomparire i Verdi (il partito di cui fa parte il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen, che con il 3,8 per cento non supererebbero la soglia di sbarramento del 4 per cento .Stando così le cose, con Oevp e Spoe in testa, non è da escludersi una riedizione della Grande coalizione che ha governato l’Austria negli ultimi dieci anni, anche se al momento l’ipotesi più accreditata rimane quella di un’ alleanza -nero-blu- tra i popolari e l’ultra destra di Fpoe. Vedremo  in seguito gli scenari che ne conseguiranno, soprattutto  alla luce dei  risultati definitivi, comprensivi dei voti espressi per corrispondenza,  attesi per giovedì.  Kurz, che si appresta a diventare il più giovane cancelliere nella storia dell’Austria, ha puntato gran parte della sua campagna elettorale su una rottura col passato e una notevole personalizzazione. La sua vittoria  sembra essere  una vittoria  destinata ad assumere una straordinaria importanza  per le sorti della politica austriaca, e non solo, considerando il forte  impatto  su quella europea, in particolare per quanto concerne  il tema immigrazione . Sin dalla sua discesa in campo per queste elezioni, kurz si è ancorato a temi “classici”.  Ha promesso agli austriaci una riduzione delle tasse perché “i cittadini devono avere più netto nelle loro buste paga” e non ha mai abbassato la guardia su profughi e migranti, nonché sulla necessità di proteggere le frontiere. E’ stato Kurz, in veste di ministro degli Esteri, a indire, nella primavera 2016 a Vienna, una conferenza sui Balcani, per trovare una politica comune sulla gestione dei flussi migratori(o meglio su come respingerli). “La gran parte delle persone che attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Italia sono migranti economici, non hanno dunque alcun diritto d’asilo secondo la Convenzione di Ginevra. Dobbiamo bloccarli alla frontiera esterna, rifocillarli e riportarli indietro nei paesi di origine o di transito. Il salvataggio nel Mediterraneo non può più essere una sorta di biglietto d’ingresso per l’Europa”. Inoltre e’ stato promotore e forte sostenitore dell’ idea poi recepita nella legge entrata in vigore lo scorso 1 ottobre  che bandisce burqa e niqab dall’ Austria.

MS

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