L’uragano Ophelia ha raggiunto il Portogallo guadagnando in potenza, l’Irlanda si prepara all’impatto

Penisola Iberica 12:40 – L’uragano Ophelia si sta’ spostando verso l’Irlanda e l’Inghilterra. Come riporta Ansa.it, ha incrociato nelle ultime ore le isole Azzorre il Portogallo e lambito marginalmente la Spagna. Ventisette persone sono morte a causa dei violenti incendi che stanno investendo il Portogallo, alimentati dalle alte temperature e dai forti venti, fino a 130 chilometri, causati dal passaggio dell’uragano Ophelia. La protezione civile portoghese ha spiegato che altre 25 sono rimaste ferite, tra cui molti vigili del fuoco, per le fiamme, mentre nella Galizia spagnola tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un’auto. L’Irlanda si sta’ preparando al peggio, e si prepara all’incontro con Ophelia che durante il suo cammino attraverso l’Oceano Pacifico ha guadagnato potenza e pericolosità divenendo uragano di categoria 3.  Il Met Office, l’ufficio meteorologico britannico, ha elevato il livello di allerta ad ‘arancione’ (amber) per l’Irlanda del Nord, avvertendo senza giri di parole che aleggia – almeno sull’isola verde – lo spettro di una minaccia potenziale non solo a cose e a edifici, ma anche “alla vita delle persone”. I dati, in effetti, sono in evoluzione di minuto in minuto e la perturbazione viene tenuta d’occhio costantemente. La portata e l’intensità dell’impatto andranno pertanto verificate in concreto nelle prossime ore. Il meteorologo Alex Burkhill, citato dall’Evening Standard, non esclude che, al contatto con la terra, l’uragano possa “indebolirsi” e “ridursi a tempesta extratropicale”. Ma le cautele restano d’obbligo. L’allarme arancione significa possibili danni alle linee elettriche, interruzioni ai trasporti e alle reti di telefonia mobile, talora alberi sradicati o tetti scoperchiati, con il conseguente rischio di detriti proiettati qua e là. Quindi in grado di colpire e uccidere in teoria anche esseri umani. Il fenomeno in Europa è relativamente inusuale. Ma nelle Isole britanniche non é stato dimenticato il precedente del ‘Great Storm’ dell’ottobre 1987 – 30 anni fa esatti -, quando una violenta perturbazione atlantica toccò le coste di vari Paesi del vecchio continente: investendo in primis proprio il Regno, dove le devastazioni furono pesanti (un miliardo di sterline dell’epoca) e dove si contarono 18 dei 22 morti complessivi.

[immagini di repertorio]

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About the Author: Carlo Viscardi