Lombardi e Veneti chiamati al voto per l’autonomia

Lombardo-Veneto 20:40 – Sembrerebbe essere tornati indietro di circa due secoli, ai tempi di Maria Teresa d’Austria pronunciando il binomio Lombardo-Veneto, ma a parte i parallelismi fuori luogo, i lombardi ed i veneti, come tutti ben sanno, oggi sono stati chiamati ad esprime la loro volontà positiva o negativa in merito all’ottenimento dell’autonomia regionale. I seggi, aperti stamane alle 7:00 chiuderanno questa sera alle 23:00. In Veneto si vota con una scheda mentre in Lombardia c’è  la prima consultazione elettronica in Italia: la scheda cartacea è infatti sostituita da tablet sul quale si può votare sì, no o scheda bianca. Come riporta Ansa.it alle ore 19:00 l’affluenza alle urne per i veneti è pari al 51,9%. Tra le province, Vicenza ha al momento la percentuale parziale più alta con 58%. Per i lombardi sul 90% del campione, l’affluenza ha superato il 30%. A spiegarlo è stato Gianni Fava, l’assessore regionale delegato per il voto. Luca Zaia, subito dopo aver votato ha dichiarato : “E’ comunque una pagina di storia che si scriverà, il Veneto non sarà più quello di prima. Sta poi ai veneti, e ai ‘nuovi veneti’, ai tanti che hanno scelto di avere qui un progetto di vita, approfittare di questa opportunità”. “A prescindere da tutto – ha detto Matteo Salvini al seggio – se alcuni milioni di persone ci daranno il mandato, noi da domani trattiamo con il governo centrale”. “Non faccio i numeri al lotto. So che è un’occasione unica, so che il 50% in Veneto verrà superato, in Lombardia vedremo quanta voglia di autonomia e di buona politica c’è. Io sarei andato a votare chiunque lo avesse proposto” ha riposto Salvini. I referendum non sono vincolanti. Se vince il Sì, le Regioni potrebbero chiedere al governo centrale di avviare una trattativa per ottenere maggiori competenze nelle venti materie concorrenti (tra queste spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario, lavoro, energia, infrastrutture e protezione civile) e in tre esclusive dello Stato: giustizia di pace, istruzione e tutela dell’ambiente e dei beni culturali. L’intesa tra lo Stato e la Regione interessata dovrà poi concretizzarsi in una proposta di legge che dovrà essere approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere. Di sicuro le polemiche sulle spese sostenute dalla Regione Lombardia per avviare la prima “sperimentazione” italiana di voto elettronico non cesseranno presto.

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About the Author: Carlo Viscardi