Reggio Calabria, per la Corte dei Conti i “conti” non tornano. MNS e Noi Con Salvini prevedono il dissesto

Questa mattina presso la sede del Movimento Nazionale per la Sovranità e noi Con Salvini, si è svolta la conferenza dal tema “I conti di Falcomatà e Neri” per mettere al corrente di nuovo i cittadini sulla gravità della situazione attuale in cui versa la città, dopo i pareri della Corte dei Conti. “Se l’attuale legislatura – dice il commissario comunale Franco Germanò – non darà alla Corte dei Conti le giuste risposte si potrebbe arrivare ad un dissesto finanziario”. Primo ad intervenire alla conferenza il commissario provinciale del Movimento Nazionale Ernesto Siclari, il quale ha puntualizzato di non voler fare chiarezza sulla questione per fare una critica, ma solo perchè la città deve prendere atto dell’amara situazione, e ha fermamente puntualizzato: “Non si faccia assolutamente confusione con questi dati, i numeri di cui stiamo parlando sono del 2015, nessuno faccia riferimento alle vecchie legislature”. Seduto al tavolo dei lavori, anche il referente per Reggio Calabria Noi con Salvini, Nuccio Recupero, il quale ha ribadito: “È sotto gli occhi di tutti lo stato in cui versa la città. Noi con Salvini investirà su una nuova classe dirigente dedita alla legalità, non come quella attuale senza logiche e che ha portato al declino di Reggio Calabria. Due – dice – sono i punti centrali della questione:

Il primo è che la Corte dei Conti ha insinuato il dubbio con quelle delibere, che gli attuali  dirigenti possano aver truccato il bilancio e se è davvero così, siamo davanti ad un dissesto finanziario e non c’e documento più grave di questo. Dicevano che il buco era di 674 milioni prima, adesso risulta di 741, quindi quali sono le opere che ha realizzato questa amministrazione??Noi  vogliamo delle risposte. Le imprese sono ferme, le attività commerciali in ginocchio, è costante il problema della mancanza  di acqua. È necessario – prosegue Recupero – dare risposte ai reggini, 328 milioni negli ultimi 3 anni quindi, dove sono stati spesi?

Il secondo punto rigurada la seguente domanda: perché, scrive la Corte dei Conti, avete chiuso l’ufficio che vendeva le case popolari? Hanno preferito dire – conclude il referente – non ci sono i soldi, piuttosto che utilizzare quelli provenienti da tale attività”. Il momento determinante della conferenza, è stato l’intervento di Franco Germanò, commissario comunale del Movimento Nazionale, il quale con dati alla mano, ha voluto fare chiarezza sulla questione. “La Corte dei Conti – ha affermato – certifica l’inadeguatezza e l’incapacità politica di chi ha assunto la responsabilità di mandare avanti la città. Sono i numeri a parlare…quando questa infatti dichiara quel dato al 31.12. 2014 di 740 mil, che nel 2012 erano 694, significa che quelli che erano chiamati dalla legislazione passivi, in realtà erano un buco di bilancio. Quindi – dichiara Germanò – o avrebbero dichiarato il falso oppure erano incapaci di intendere e di volere. Resta il fatto – rammenta – che la classe dirigente ha fatto danni grossi alla città. Il  disavanzo era di  110 mil, con questo dato parte la redazione di bilancio previsionale di Falcomatà e nel frattempo i commissari approvano il piano di riequilibrio che da ai comuni in quelle situazioni liquidità per salvare i debiti. Ciò significa che i residui passivi e i debiti  dovevano diminuire, mentre i residui sono aumentati e anche il disavanzo. Falcomatà deve spiegare alla città che fine hanno fatto i 253.100.000? Dicono adesso – conclude Germanò – di usare il patrimonio edilizio per sanare i debiti, quello che avevamo detto noi a loro molto tempo fa, il rischio del dissesto finanziario è dunque elevatissimo. Falcomatà e la sua classe dirigente se non darà le giuste spiegazioni dovrà dichiarare il fallimento politico e chiedere scusa alla città”.

 

Sonia Polimeni

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