Reggio Calabria, «La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne sia per noi un momento di silenzio e di riflessione»

Il sindaco Falcomatà accoglie l’appello dell’Associazione Biesse

Reggio Calabria – «Il prossimo 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, sia per tutti noi un momento di silenzio e di riflessione. Accolgo con favore l’appello lanciato dall’Associazione Culturale Bene Sociale e dalla sua presidente Bruna Siviglia, che ha invitato le istituzioni ad una riflessione su un tema purtroppo sempre più tristemente attuale». E’ quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà rispondendo all’appello lanciato dall’Associazione Biesse. «Concordo con chi afferma che la violenza vada combattuta attraverso la cultura – ha aggiunto il sindaco – la battaglia contro gli abusi, non solo fisici, ma anche verbali e psicologici, va combattuta attraverso l’informazione, la crescita culturale, a partire proprio dai più giovani. Troppo spesso le istituzioni si trovano ad affrontare il tema della violenza sulle donne con fumosi stereotipi che contribuiscono ad aumentare il rumore intorno a questa che dobbiamo considerare come una sfida di civiltà, senza però offrire una reale e concreta soluzione». «Silenzio, allora. E’ giunto il momento di passare dalle parole ai fatti – ha aggiunto il sindaco – iniziando a coinvolgere le istituzioni scolastiche, prima forte e capillare rete di agenzie educative presenti sul territorio, affinché offrano un primo valido supporto a chi, soprattutto tra i giovani, si trova di fronte fenomeni di violenza, su di sé o sui propri coetanei o familiari, e non ha gli strumenti giusti per affrontarli con determinazione. Propongo che il prossimo sabato 25 novembre le scuole della Città osservino, in classe, dieci minuti di silenzio, in memoria di tutte le donne vittime di violenza. Celebriamo questa ricorrenza attraverso il silenzio, un silenzio che farà più rumore delle tante parole spese fino ad oggi, alle quali, adesso chiediamo che seguano i fatti».

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