Herat, si è conclusa la campagna rivolta ai bambini sui rischi degli ordigni inesplosi

Herat, 30 Novembre 2017. Si è conclusa oggi a Camp Arena, la campagna informativa rivolta ai bambini della regione di Herat, dedicata ai rischi connessi con il ritrovamento di ordigni inesplosi (UXO – Unexploded Ordinance) ed improvvisati (Improvised Explosive Device – IED) condotta nei mesi scorsi nelle scuole dell’ovest. L’iniziativa ha visto militari e poliziotti afgani delle Afghan National Defence Security Forces (ANDSF), supportati dagli specialisti militari italiani della cellula Counter-Improvised Explosive Device (C-IED), spiegare ai più piccoli come riconoscere, evitare e segnalare questi ordigni alle forze di sicurezza, in modo da scongiurare incidenti. I militari delle ANDSF sono stati istruiti e addestrati dagli advisor italiani del Train, Advise, Assist Command West (TAAC W). All’evento hanno partecipato le massime autorità civili e militari locali,  associazioni femminili e i bimbi delle scuole primarie di Herat nonché una nutrita rappresentanza di dirigenti scolastici che continueranno la diffusone del progetto in tutti gli istituti pubblici della provincia di Herat. E’ stata molto significativa  la partecipazione di figure di spicco del mondo istituzionale afghano tra cui la deputata presso il parlamento di Kabul Naheed Farid impegnata da sempre negli Affari Femminili dell’Afghanistan che durante la presentazione dei risultati conseguiti dalla campagna informativa ha speso parole di plauso per l’intuizione avuta dal TAAC W nell’aver affidato per la prima volta un ruolo importante alle donne delle ANDSF, anch’esse formate dagli advisor italiani nei mesi scorsi. Il Generale Neekpay  – vice comandante del 207° Corpo dell’Esercito afgano –  nel ringraziare il generale Massimo Biagini – comandante del TAAC W – per il supporto fornito, ha chiesto al contingente italiano di continuare la fase formativa per la lotta agli ordigni improvvisati. Il principio del “train the trainers” ha infatti lo scopo di creare nuove capacità specialistiche e di rendere così le forze di sicurezza afgane sempre più autonome nella fase di organizzazione e svolgimento dei corsi, oltre che nella produzione di materiale informativo adeguato per bambini e ragazzi tra i 4 e i 12 anni, in grado di rappresentare in maniera efficacie i rischi connessi con il ritrovamento di razzi inesplosi, mine o ordigni improvvisati. La campagna informativa ha interessato scuole e villaggi dell’intera regione occidentale con lo scopo di limitare – e nel tempo azzerare – i rischi derivanti dall’esplosione di ordigni improvvisati e inesplosi. Una serie di volantini e manifesti distribuiti nelle scuole e nei villaggi hanno  illustrato ai bambini afgani come tenersi lontani da questi pericoli, che rappresentano una delle principali cause di morte e di invalidità tra la popolazione: nei mesi di luglio e agosto, gli incidenti del genere sono stati circa 200, di cui circa il 20% ha coinvolto bambini, mentre nell’ultimo mese sono stati molto incoraggianti i dati relativi ai ritrovamenti senza esplosione e disinnesco di IED da parte dei team qualificati delle ANDSF, in molti casi avvisati della presenza degli ordigni dalla popolazione. I manufatti esplosivi ritrovati sono gestiti e studiati dal forensic laboratory di Herat nel quale il contingente italiano ha inaugurato, nello stesso giorno, la sala triage (ricezione e smistamento), necessaria per ricevere in sicurezza gli IED ritrovati, catalogarli ed estrarne immediatamente le prove legali per le indagini e il popolamento delle banche dati. L’attività di prevenzione basata sulle campagne informative è essenziale per la salvaguardia della popolazione, così come la formazione, da parte degli advisor italiani, di team qualificati che possano svolgere adeguatamente le attività formative e di sensibilizzazione, specie nei villaggi dell’area rurale. Decisivo in tal senso è stato il ruolo delle donne delle ANDSF  – abilitate dal contingente italiano nella lotta agli ordigni improvvisati –  in grado di raggiungere durante la campagna informativa sia le classi femminili nelle scuole miste sia le donne afghane dei villaggi rurali superando quelle sensibilità culturali nel pieno rispetto della tradizione locale, che in passato avevano parzialmente limitato le attività informative.

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