Senza più alcuna paura

Se ancora esistono anime che osservo dormienti gravitare in questo nostro paese Italia dove ormai anche l’ovvio è diventato discutibile, dove le persone sono divise come in Africa in tribù per pura condivisione d’interessi economici, è perché si inizia a tastare, con sempre più decisione e sfrontatezza, quel primordiale sentire che prende il nome di paura. Questa per come la percepisco, è a pieno titolo dentro ogni famiglia in modo trasversale se rapportata ai ceti sociali e quindi ormai elemento portante di ogni famiglia nella quale il pensiero è presente, colpisce quindi ogni ambito di vita quotidiana, si respira in strada, nei locali pubblici, nella stessa ormai fuori moda politica, è impazza soprattutto nei media. La paura è quindi stata fatta diventare ad arte da menti superiori la protagonista assoluta del nostro vivere quotidiano, basti pensare alla violenza che spadroneggia per mezzo del terrorismo, dei media che lo perpetrano tramite il continuo martellamento di gonfiate informazioni sul cosiddetto collasso economico, l’incubo della nuova dilagante povertà, gli immigrati che dovrebbero a loro dire farci tremare i polsi, ecc. ecc. Paura di tutto e tutti. Tutto questo ci ha portati inevitabilmente senza neanche accorgercene a sostituire la realtà vera con la sua percezione, come quando non conta per esempio quanto caldo fa realmente, ma piuttosto è orami regola quanto da noi percepito. Quindi vengo al dunque, al perché la politica di questi ultimi decenni ha creato ad arte una società in uno stato di continua “apprensione”. Ci hanno portato a viverci tutto questo elevato alla massima potenza solo ed esclusivamente perché, come scrisse qualcuno più ferrato di me, la paura fonda gli Stati creando quell’unione tra i popoli che solo appunto la paura, la rabbia e il disprezzo ci riescono in modo così deciso. Quindi compito della nuova politica riscoprire quelle radici senza tempo, è ridare speranza e coraggio a chi vive il reale da codardo che si barcamena da anni ormai nella sua presunta sicurezza perché in preda al panico di poter perdere quel nulla che ormai gli è rimasto in termini di valori, idee, e proposte degne di essere definite tali. Proposte che devono da oggi essere innovatrici anche a costo di essere etichettate come rivoluzionarie, perché a questa nostra bistrattata Italia, che non a caso è anche una nazione ormai fondata e popolata da anziani e ancor più da anziane. Non serve più cercare i colpevoli di tutto questo sfaldamento su cui qualcuno ci ha marciato elettoralmente sopra, ma bensì ha bisogno di una nuova classe politica che si sappia rimettere in gioco ponendo al centro dei suoi programmi gli Italiani a discapito e fuori da compromessi e giochi che non ci possono più vedere pedine da spostare secondo compromessi che non hanno che creato poltrone da scaldare e gente ormai portata a vagare nel buio più assoluto. E se ripensassimo a rivedere la vita pubblica all’insegna del Noi? Di quel ricominciare a viverci la politica mirando a scacciare dagli occhi della gente la paura ? Sarebbe l’inizio vero di una nuova Alba, dove la gente rialzerebbe il capo con quel vecchio ma fondamentale orgoglio italico che non aveva timore di guardare la classe dirigente negli occhi ….

Gattuso Maurizio Domenico

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