Associazione “La Verità Vive”, incontro dibattito tenutosi il 13 gennaio presso il Liceo Artistico di Reggio Calabria

Nell’aula magna del Liceo Artistico “Mattia Preti – A. Frangipane” di Reggio Calabria si è tenuto, sabato 13 gennaio 2018, alle ore 9, un incontro dibattito con gli studenti, organizzato dall’Associazione Antimafie e Antiracket “La Verità Vive” – Onlus, in collaborazione con l’Osservatorio sulla ‘ndrangheta – Associazione Antigone di Reggio Calabria, per discutere sulle tematiche relative alla promozione della cultura della legalità ed informare in ordine alle strategie finalizzate alla sconfitta delle stesse. Gli interventi, a cura del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Colonnello Giuseppe Battaglia, del Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Tenente Colonnello Agostino Brigante, dell’imprenditore-ristoratore reggino, Chef Filippo Cogliandro, che ha denunciato gli estortori ed è ora “ambasciatore antindrangheta”, del Dirigente Scolastico, avv. Albino Barresi, sono stati moderati dall’avv. Giuseppe Gandolfo, Coordinatore dei Gruppi Tematici di Lavoro dell’Associazione “La Verità Vive”, che ha illustrato le finalità della stessa, prima fra tutte quella di incontrare gli studenti, precisando che l’associazione “vive” senza alcun contributo pubblico ma solo con i risarcimenti che ottiene nei processi contro le mafie nei quali si costituisce parte civile. Significativo l’intervento di Piera Aiello, prima donna testimone di giustizia in Italia, Presidente dell’associazione “La Verità Vive”, che da oltre 26 anni va nelle scuole per incontrare i ragazzi e raccontare la sua storia, fatta di tanti sacrifici, di tanto coraggio, quel coraggio che il compianto Giudice Paolo Borsellino ha da subito riscontrato in lei in occasione delle testimonianze a lui rese e che hanno portato ad assicurare alla giustizia numerosi boss mafiosi siciliani. E’ opportuno fare un chiarimento in merito ai termini “testimone di giustizia” e “collaboratore di giustizia”: il primo è un cittadino che non ha commesso alcun reato e che decide di mettere a disposizione della giustizia quanto di sua conoscenza per combattere la criminalità, denunciando e mettendo a rischio la propria incolumità; il secondo, detto anche “pentito”, è un imputato che collabora con la giustizia dando informazioni per il prosieguo delle indagini, ottenendo così importanti benefici di legge. Piera Aiello ha ricordato Paolo Borsellino con evidente commozione e, anche in questo incontro, lo ha ringraziato per averla sostenuta in questo suo “percorso di verità” proteso, inizialmente, a dare un futuro a sua figlia Vita Maria, di appena tre anni all’epoca della sua collaborazione con Paolo Borsellino e poi mirato a far sì che la sua storia potesse essere di insegnamento soprattutto ai giovani. L’attenzione dei ragazzi è stata poi massima quando Piera Aiello ha ricordato sua cognata, Rita Atria, anche lei testimone di giustizia che, tuttavia, una settimana dopo l’assassinio di Paolo Borsellino non riuscì a reggere al dolore e si tolse la vita, a soli 17 anni. Da registrare la presenza in aula del funzionario dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Antonina Zuco, del Segretario Provinciale del sindacato della Polizia di Stato SILP-CGIL di Reggio Calabria, Filippo Mallamaci e dell’avv. Marco Cartisano dell’associazione “La Verità Vive”. Mentre il Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, dr. Giuseppe Lombardo, ha fatto conoscere con un messaggio la sua impossibilità, per sopravvenuti ed urgenti impegni di lavoro, a partecipare all’interessante dibattito. Al termine dell’incontro, dopo le domande degli studenti, l’avv. Gandolfo ha comunicato i prossimi impegni dell’associazione: a fine febbraio a Biella, il 16 marzo a Roma in un Liceo Classico, a Perugia il 17 marzo, a Catanzaro a fine marzo, a Brescia e Milano nel mese di aprile.

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