Cento unità delle Forze dell’ordine in più a Napoli contro le baby gang

Lo ha stabilito il comitato ordine e sicurezza riunito nel capoluogo campano

Il fenomeno delle baby gang e gli ultimi gravissimi episodi di violenza sono stati al centro di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto nel pomeriggio a Napoli, alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti, del capo della Polizia, Franco Gabrielli, dei vertici nazionali di Polizia e del procuratore di Napoli, Melillo. Grazie all’aumento dell’efficienza dei mezzi di contrasto, in particolare la videosorveglianza, possiamo dire – ha dichiarato il responsabile del Viminale – di essere sulla buona strada o di aver già individuato i responsabili. Secondo il ministro, inoltre, le baby gang usano metodiche di carattere terroristico: quella di colpire perchè si è casualmente in un posto, con  un’assimilazione di metodiche tipiche di altre attività criminali. Alla base c’è una violenza nichilista che non ha alcun rispetto per il valore della vita. La prima questione da affrontare, a detta del ministro dell’Interno, è il controllo del territorio. Saranno impiegati sin da subito reparti straordinari a Napoli con 100 unità in più usate nelle zone più frequentate dai giovani e dai giovanissimi. Questo anche per dare ai ragazzi il senso che le istituzioni sono al lavoro fianco. Non possiamo consentire, infatti, alle baby gang di far cambiare le abitudini dei nostri giovani, ha sottolineato Minniti. Tra le misure che saranno adottate, il ministro ha rilanciato il progetto ‘Scuola di Comunità’, contro la dispersione scolastica, rivolto ai giovanissimi del quartiere Sanità. Quel progetto è una realtà che viene realizzato per 400 ragazzi e dopodomani, ha annunciato, firmeremo a Roma un protocollo per realizzarlo ed estenderlo. Il progetto sarà finanziato con il Pon Sicurezza e sempre con i fondi del PON Sicurezza, sarà realizzato un progetto per “educatori di strada”. Pensiamo – ha detto Minniti- a una attività propria del Ministero, figure di educatori che vanno nei quartieri più impegnativi e offrire ai giovani una positiva sfida educativa. «Elemento cruciale delle politiche di intervento è quello educativo – ha evidenziato il responsabile del Viminale. Il prefetto convocherà, di intesa con il sindaco di Napoli, i responsabili dell’educazione scolastica per costruire una sinergia molto forte». E Minniti ha anche ribadito l’importanza di un protocollo che riguardi la potestà genitoriale da sollevare per questioni di stampo camorristico. «Bisogna liberare questi figli, ha detto il ministro, dall’ossessione di modelli negativi, da condizionamenti, dall’uso e dall’istruzione alla violenza. E dobbiamo occuparci di come questi figli vengano affidati a percorsi educativi  all’altezza di questa sfida. Togliere la potestà – ha aggiunto – è una delle cose più delicate che possano esistere, ma può costituire uno strumento fondamentale per salvare la prospettiva di ragazzi e ragazze». Il coinvolgimento delle municipalità riguarderà, poi, anche le forze dell’ordine. L’idea lanciata dal ministro dell’Interno è di avere dieci distretti di polizia nelle 10 municipalità così da avere un responsabile del distretto in stretto contatto con le municipalità. Il punto – ha proseguito – è avere una autorità di pubblica sicurezza a livello di municipio perchè di fronte a questi episodi si deve affrontare il tema dell’inserimento sociale. Ci muoveremo – ha sottolineato il ministro – per rafforzarla direttamente dal ministero ed è importante che il presidente della municipalità possa parlare con il responsabile della pubblica sicurezza.

 

fonte  —   http://www.interno.gov.it

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