Antonio Marziale: “Il mio sogno? Che non esista più il Garante”

S. Ci troviamo qui oggi Al Metropolitano, con il dottor Antonio Marziale, il garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria. Innanzitutto benvenuto Antonio, partirei subito tracciando il bilancio di questa attività per l’anno che si è appena concluso.

A. Mi allargo un pò, perchè in realtà sono arrivato il 19 aprile 2016, quindi un anno e otto mesi di attività, devo dire di cose fatte, che è la cosa più importante, non di enunciazioni. Quando sono arrivato, ho saputo che la Calabria era l’unica regione senza rianimazione pediatrica e il 19 novembre 2016, 5 mesi dopo l’insediamento, sono riuscito ad ottenerne il decreto con l’ingegnere Massimo Scura, che è il commissario straordinario alla salute della Regione Calabria e successivamente nei mesi scorsi, lo stesso commissario mi ha comunicato, che io ho divulgato alla stampa, una lettera, con la quale mi dice che la rianimazione pediatrica è partita, che serve qualche accorgimento ancora e poi si procederà all’inaugurazione. Però l’essenziale è che sia partita. Tengo a precisare, per la formazione del personale medico anestesiologico, ho impegnato 50.000 euro del mio budget, che è di 100.000 euro all’anno per il funzionamento dell’ufficio e quindi ho ottenuto questo risultato, che se permettete, è il fiore all’occhiello perchè si parla di un servizio importante che la regione non aveva, dove ricorrono orientativamente 300-350 bambini all’anno, che altrimenti come al solito, sarebbero dovuti andare al Gaslini, al Bambin Gesù, con un aggravio di spesa anche per le famiglie, perchè poi le famiglie sono quelle che devono stazionare fuori con questi bambini, quindi alberghi, hotel, mangiare. Ho ottenuto un protocollo d’intesa con l’Ordine degli Psicologi della Calabria per l’applicazione delle legge sullo stress lavoro correlato e questo mi fa ridere, perchè è la prima regione in assoluto che arriva a fare il protocollo con gli psicologi che in molti, hanno venduto come “Marziale chiede le visite psicologiche per i docenti”, in realtà non è così: la legge sullo stress lavoro correlato esiste già dal 2008. Credo siano passati 10 anni, ma non è stata applicata, è una legge dello Stato che obbliga i dirigenti scolastici a far fare delle visite di tenuta psico-emotiva ai docenti, questo per prevenire un eventuale disagio sul docente, quindi è anche un servizio reso ai docenti stessi, perché non dimentichiamo, che essere docente è uno dei lavori più usuranti che esistano sulla faccia della terra. Quindi si può anche essere fisiologicamente stanchi, ci si ferma un attimo, anziché scaricare sui bambini e pestarli, considerando che le telecamere, mi è stato detto da tutte le autorità, dall’autority per la privacy, alla polizia stessa, non saranno mai messe nelle classi. Quindi preveniamo, così cerchiamo di individuare un disagio e di fare in modo che i bambini non ne debbano pagare le conseguenze. Mi sto occupando molto dei ragazzi che sono detenuti al carcere minorile di Catanzaro, Istituto Penale Minorile che è l’unico in Calabria. Mi interfaccio spesso a loro, sto studiando dei progetti con il direttore. Mi dico sdegnato con la politica che aveva preso degli impegni precisi per sostenere attività di sostegno a questi ragazzi che sono in carcere, e tutto è rimasto così…Mi sono occupato del quartiere Ciambra. Il quartiere Ciambra, è il simbolo della dispersione scolastica a 360 gradi, senza fogne, senza illuminazione pubblica, con tonnellate di rifiuti che posso dire che, messi insieme erano più alti dello Zomaro, con questi bambini che giocavano con i topi morti. Alcuni di loro malati devo dire e in questo mi ha aiutato molto il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari che non finirò mai di ringraziare, è già abbiamo le fogne, la luce. Il comune anzi la commissione straordinaria, perché Gioia Tauro è stata commissariata per la terza volta per infiltrazioni mafiose quindi c’è la commissione straordinaria, sta per appaltare il manto stradale. La cosa più bella, è che va il pulmino, prende i bambini ogni giorno li porta a scuola, l’assistente sociale è sul pulmino che prende i nomi di chi va e di chi non va e mi hanno detto le autorità scolastiche e i vigili urbani che la dispersione scolastica è pari a zero. Tantissime altre cose, interventi su bambini, interventi su scuole, alcuni fatti risolti, altri ancora lì, in via di risoluzione, altri che purtroppo non sono riuscito a risolvere perché il Garante è un organo di mediazione, se non c’è una buona volontà da parte di chi poi è chiamato a intervenire, le cose non si ottengono. Devo dire che è un risultato lusinghiero, ma il tutto è relativo, perché il fatto stesso che io ci sia, in questa figura, vuol dire che ancora il grosso è davanti perché una società che ha bisogno di un Garante, per rispettare i bambini è una società di m…. e lo dico senza filtri.

S. Quindi tanto si è fatto e tanto ancora si dovrà fare. Quali sono i progetti imminenti? 

Progetti imminenti, per esempio l’istituzione di un albo di tutti i bambini diabetici della Calabria, di ambulatori diabetici. Per esempio, non c’è un servizio pubblico di neuropsichiatria infantile in tutta la Calabria, negli ospedali.  Tanti sono i progetti, adesso non riesco neanche a metterli in fila su scala di priorità. Mi verrebbe molto difficile, forse il punto fermo, rimane come ogni anno: riuscire ad alimentare maggiore sensibilità presso l’opinione pubblica, perchè vedi il Garante è una persona sola. Se non diventa Garante il genitore, se non diventa Garante il preside, se non diventa Garante il docente, se non diventa Garante il vicino di casa, una persona può fare poco o niente, quindi diciamo che la cosa più importante, è riuscire a far capire ai calabresi culturalmente, il concetto di diritto del minore e devo dire che considerato il riscontro oggettivo che ho presso l’opinione pubblica, è un lavoro che sta riuscendo, ma torno a ripetere, tutte le volte che io dico sta riuscendo, è tutto molto relativo è rapportato ad una crescita che ancora è da svilupparsi compiutamente.

S. Quindi qual è il sogno del Garante?

Che non ci sia più il Garante, perchè laddove c’è il Garante, c’è una società che non funziona. Il Garante c’è dovunque, quindi siamo pervasi da una società globale che non funziona, non funziona non perché c’è la volontà di far del male al bambino, ma perchè lo si trascura. Io penso a chi vede a scuola, una macchia di umidità, un sindaco se il preside lo segnala, deve aspettare che cosa, per mandare un operaio a mettere quello strato di calce, di cemento e fare asciugare quella macchia di umidità. Perché poi la trascuranza di oggi, diventa poi una scuola diroccata nel tempo. Se c’è l’erba da tagliare, tagliamola, se c’è da fare una cortesia ad un bambino, se c’è da cedere il posto sull’autobus al bambino, se c’è da dare priorità al bambino. Ecco queste accortezze, che poi non costano nulla, costano soltanto un po’ di buon senso e un po’ di responsabilità perché siamo stati bambini tutti, allora il bambino è uno che ha bisogno di un adulto per crescere. Sto chiedendo qualcosa di stratosferico, impraticabile? Ecco questo chiedo:  maggiore attenzione dove c’è un bambino, sentirsi responsabili in prima persona e sentirsi genitore di quel bambino. Io ricordo una volta quando i nostri genitori ci facevano uscire, eravamo adolescenti e si faceva una certa ora, incontravamo il vicino di casa e ci domandava: “Chi fa cà a sta ura”? Oggi invece, lo diamo per scontato, quasi come se fosse normale che a 12-13 anni, vediamo bambini alle 3:00 di notte da soli, sul lungomare, come se fosse una cosa scontata. Per cui questo vorrei: l’attenzione nel quotidiano.

S. Benissimo. Allora noi ti ringraziamo e ti facciamo un in bocca al lupo per i tuoi obiettivi e per la carriera.

A. Grazie per lo spazio e per il sostegno che mi offrite.

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