Reggio Calabria, Camera di Commercio: una DO unica per rilanciare la produzione vitivinicola

Lo scorso 5 febbraio si è svolto presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria un incontro rivolto agli operatori della filiera vitivinicola, con l’obiettivo di illustrare le novità normative del settore ed individuare e condividere possibili strategie di rilancio e valorizzazione. All’incontro hanno partecipato il Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, dott. Antonino Tramontana ed il Segretario Generale, dott.ssa Natina Crea, che ha illustrato le funzioni di promozione esercitate dall’Ente reggino per le imprese del settore, nonché le funzioni di tutela del mercato e dei consumatori svolte nella qualità di autorità pubblica di controllo dei vini a DO e IG della Città Metropolitana. “La viticoltura reggina ha una storia millenaria – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio Tramontana – Nel tempo la produzione si è progressivamente ridotta per diversi fattori legati ai costi di gestione degli impianti, spesso ubicati in aree difficilmente accessibili, alla frammentazione della proprietà, alle difficoltà di penetrare i mercati. Tuttavia negli ultimi anni, proprio puntando sulla qualità e certificazione a DO e IG del prodotto, si sta registrando una inversione di tendenza, con una crescita nei quantitativi di uva e di vino certificati”.  Numerose le imprese presenti che hanno manifestato vivo apprezzamento per l’iniziativa e la volontà della Camera di Commercio di avviare interventi condivisi di valorizzazione della filiera. “Per il rilancio del settore vitivinicolo reggino – ha evidenziato il Presidente Tramontana – potrà essere avviato un percorso per la richiesta di una denominazione di origine unica, sebbene mantenendo le peculiarità delle diverse sottozone”. Significativo l’intervento del Dott. Gennaro Convertini, Presidente Enoteca Regionale della Calabria, che ha puntualizzato i vantaggi dell’intervento proposto dal Presidente della Camera di Commercio: consentirebbe di ricomprendere alcune aree che ad oggi non rientrano nelle produzioni certificate (se non per la IG Calabria), nonché creare una massa critica di prodotto necessario per avere visibilità sui mercati. E’ stata anche richiamata la peculiarità e la ricchezza  della produzione vitivinicola reggina, evidenziato la presenza di numerosi vitigni autoctoni che caratterizzano l’area ionica e l’area tirrenica (e in tal senso è stata anche ipotizzata l’individuazione di due distinte zone a denominazione di origine) , nonché il patrimonio storico e identitario rappresentato dai terrazzamenti della Costa viola, vigneti eroici che devono essere salvaguardati per il loro particolare pregio paesaggistico, culturale  e ambientale, tenuto conto anche del forte rischio di dissesto idrogeologico dell’area di produzione.  L’incontro è stata anche l’occasione per presentare le innovazioni e le semplificazioni introdotte con la legge 238/2016 (c.d. testo unico del vino) nonché i registri dematerializzati obbligatori dal luglio del 2017, illustrati dal dottore Fernando Verdiglione, funzionario del Ministero delle politiche agricole, Icqrf di Lamezia Terme. I tecnici ispettori della struttura di controllo hanno evidenziato, invece, che le attività di verifica ispettiva hanno favorito un salto qualitativo delle imprese sempre più consapevoli dell’impegno richiesto dalla certificazione del prodotto ma anche del valore aggiunto che si ottiene producendo e commercializzando prodotti di qualità.

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