UE: servono regole in materia di pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare

Quello delle pratiche commerciali sleali è un fenomeno sempre più diffuso nella filiera agroalimentare europea.  S’ intende per pratica commerciale sleale  ogni tipo di relazione commerciale in cui una delle parti  del rapporto – in genere piccoli produttori e venditori al dettaglio di beni alimentari – si trova in una posizione subalterna rispetto all’altra.In termini  generali le pratiche commerciali sleali possono essere definite come pratiche che si discostano ampiamente dalla buona condotta commerciale, sono in contrasto con la buona fede e la correttezza e sono imposte unilateralmente da un partner commerciale all’altro. Esse consistono, ad esempio, nel ritardo dei pagamenti, nella limitazione dell’accesso al mercato, nelle modifiche unilaterali dei contratti coi fornitori, nel trasferimento del rischio commerciale e dei costi di trasporto e stoccaggio . Le pratiche commerciali sleali  possono avere un effetto deleterio sull’economia dell’Unione europea nel suo complesso poiché possono far sì che le imprese – in particolare le PMI – perdano la propria capacità di investire ed innovare e decidano di non cercare di espandere la propria attività nel mercato unico.Vi sono sufficienti prove statistiche che suggeriscono che tali pratiche siano relativamente comuni, in particolare in alcuni settori della filiera. Numerosi Stati membri hanno riconosciuto il danno che le pratiche commerciali sleali possono causare ed hanno adottato misure normative volte a contrastarle; altri Stati membri hanno previsto di fare altrettanto. Tuttavia, le norme in tale settore divergono fortemente da uno Stato membro all’altro, così come la portata del problema. Parallelamente, anche gli operatori di mercato hanno tentato di affrontare il problema elaborando principi di buone prassi nelle relazioni verticali e quadri di autoregolamentazione per la loro attuazione.Tuttavia, il fatto che le pratiche commerciali sleali siano un problema diffuso e crescente porta a chiedersi quanto i regimi basati sulla autoregolamentazione siano efficaci nel ripristinare l’equilibrio di mercato. I regimi volontari che incoraggiano le imprese a non ricorrere a pratiche commerciali sleali possono attenuare il problema, ma non saranno mai sufficienti a risolverlo.La portata del problema richiede l’adozione di norme UE che garantiscano che i mercati funzionino in modo corretto e che vi siano relazioni eque e trasparenti tra tutte le parti coinvolte nella filiera alimentare. Le pratiche commerciali sleali dovrebbero essere definire chiaramente e si dovrebbero stabilire sanzioni chiare per chiunque le metta in atto. Inoltre, alle autorità nazionali dovrebbe essere conferito il potere di applicare le norme e di avviare indagini nonché di trattare le denunce in modo anonimo L’UE dispone già di una legislazione generale sulle pratiche sleali nel commercio, ma non di norme specifiche per combattere efficacemente comportamenti scorretti tra i diversi operatori della filiera agroalimentare. Per questo è necessario definire il più velocemente possibile un quadro normativo a livello europeo che definisca regole trasparenti e meccanismi di controllo efficaci, e che consenta di garantire condizioni contrattuali eque a tutti i soggetti coinvolti, in particolare a quelli più deboli. E’ quanto richiesto in una lettera aperta  di questi giorni all’Esecutivo Ue  anche da otto  associazioni come Oxfam e Fair Trade Advocacy ed organizzazioni di categoria come Copa-Cogeca (agricoltori), FoodDrink Europe (industria alimentare) e Clitravi (industria carni).La Commissione europea deve “assumersi le proprie responsabilità e proporre una legislazione per combattere le pratiche commerciali sleali” nella filiera agroalimentare, con Europarlamento e Consiglio che dovrebbero “assicurare un’adozione tempestiva” della nuova legislazione, affermano unanimi.Un’iniziativa della Commissione in materia di pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare è attesa per aprile. Ma l’Esecutivo ancora non ha deciso se si tratterà di una proposta legislativa e quale forma (direttiva o regolamento) potrebbe assumere.

MS

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano