Caserta, sequestrati beni per oltre 41 mln di € ad un imprenditore casertano

In data odierna, ufficiali di polizia giudiziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta stanno dando esecuzione, in Lombardia, Lazio, Campania e Svizzera, al decreto, emesso, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, con cui sono stati sottoposti a sequestro gli immobili, le partecipazioni societarie con i relativi complessi aziendali, gli automezzi, altri beni di lusso e i rapporti finanziari e bancari, per un valore stimato pari a oltre 41 milioni di Euro, nella disponibilità di P. P. (cl. ’64), imprenditore, titolare di un gruppo di imprese, operante nei settori sanitario, editoriale, delle telecomunicazioni e immobiliare. L’odierna esecuzione della misura di prevenzione patrimoniale costituisce l’epilogo di una complessa e articolata attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Caserta, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del P. nonché all’individuazione dei proventi illeciti che gli hanno permesso di conseguire un ingiustificato arricchimento personale e l’accumulazione nel tempo di un ingente patrimonio. Il P. è stato, infatti, riconosciuto come imprenditore connotato da una pericolosità sociale del tipo “economico-finanziaria” alla luce del suo coinvolgimento, nel periodo 2005-2017, in molteplici procedimenti penali concernenti svariati delitti a sfondo patrimoniale, quali truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, appropriazione indebita e delitti tributari per evasione fiscale ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. AI fine, quindi, di disvelare l’origine del rilevante patrimonio dell’imprenditore e del suo nucleo familiare è stata acquisita copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e delle quote societarie, nonché numerosi atti pubblici che hanno interessato nel tempo l’intero nucleo familiare investigato. Sono state verificate poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica. Il materiale così raccolto è stato oggetto, pertanto, di circostanziati approfondimenti, anche bancari, che hanno consentito di accettare: un’ingiustificata discordanza tra il reddito dichiarato e le disponibilità finanziarie utilizzate per le acquisizioni patrimoniali; l’impiego strumentale delle società allo stesso riconducibili, per mascherare la disponibilità dell’ingente patrimonio immobiliare e per drenare liquidità attraverso fittizie operazioni di “restituzione finanziamenti”. Sulla base di tali evidenze, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Sezione Misure di prevenzione, che – si ricorda – unitamente con quello di Trapani, è l’unico Tribunale in Italia, non distrettuale, competente a disporre misure di prevenzione e ciò per la consolidata specifica esperienza acquisita negli anni nella materia dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati) ha disposto il sequestro, in vista della successiva confisca, delle quote societarie e relativi complessi aziendali di n. 9 imprese (tra cui uno studio odontoiatrico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, un gruppo editoriale attivo nelle telecomunicazioni e una scuderia di cavalli da corsa); n. 165 immobili (tra cui ville in note località turistiche); n. 16 autoveicoli e n. 1 motoveicolo nonché delle disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, conti di deposito e altri investimenti finanziari, per un valore stimato pari a oltre 41 milioni di euro.

 

fonte  —   Comando Provinciale Caserta — http://www.gdf.gov.it

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