PD: Zingaretti nuovo capitano del barcone?

Roma 11:30 – Sull’onda dell’unica significante vittoria del centrosinistra in questa tornata elettorale, l’elezione a governatore della Regione Lazio di Nicola Zingaretti, ecco che lo stesso sembrerebbe proporsi come possibile alternativa alla guida del PD. A tre giorni dalla riunione direzionale del PD ecco che dalle pagine di Repubblica, in un’intervista, Nicola Zingaretti si “lancia”. Un congresso del Pd con tema “l’articolo 3 della Costituzione, l’uguaglianza” che sia “aperto e unitario” dove “io ci sarò, anche alle primarie non escludo nulla” queste le sue parole. Il rieletto governatore del Lazio afferma che la vittoria alle regionali è stata possibile grazie a “un progetto politico che nel Lazio ha unito tutta la sinistra. Abbiamo fatto l’accordo con Liberi e Uguali, avevamo con noi i sindaci, le liste civiche e, soprattutto, i giovani. E’ un modello che rilancia lo spirito dell’Ulivo. Ed è il modello che vorrei proporre a livello nazionale”. Non “quell’Ulivo, che è il passato, ma la sua ambizione sì, lo spirito innovativo, la voglia di stare insieme e di vincere insieme”. “La parola rifondazione è un altro déjà vu. La mia parola è rigenerazione – dice Zingaretti – non solo del Pd, ma di tutta la sinistra. E senza accordi calati dall’alto, ma aprendo un grande confronto, vero e forte”. Poi insiste: “Dobbiamo stare alla opposizione. Non siamo stati noi a deciderlo, ma gli elettori. Chi ha vinto provi a governare. Mi pare che i 5 stelle, in quella che io chiamo la loro istituzionalizzazione , abbiano capito che il vaffa non è un buon metodo di governo: hanno cavalcato la rabbia, vedremo se sanno anche governarla. La destra pensa invece che la rabbia abbia bisogno di un colpevole da punire: il nero, l’immigrato, il diverso. Noi dobbiamo stare alla opposizione per elaborare una proposta rigenerante che torni ad offrire un orizzonte alla rabbia, la trasformi in progetto politico, in una nuova speranza” (RaiNews).  Quindi ora mano alla direzione del PD di lunedì prossimo e vedremo cosa ne uscirà. Naturalmente molti saranno tentati ad una fuoriuscita dal partito per dare un appoggio più o meno palese ad un governo a guida cinquestelle giustificando la decisioni all’appello del Presidente Mattarella di responsabilità.

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About the Author: Carlo Viscardi