Facebook fornirà al mercato i dati su cosa fanno gli italiani sul web

Tutta l’informazione giornalistica in digitale, dal primo giugno, sarà consegnata ogni giorno ai server americani di Facebook. Tutto sarà riversato e schedato negli archivi del colosso guidato da Mark Zuckerberg. Lo apprende l’ADN Kronos consultando i documenti che sono alla base del nuovo sistema ‘Audiweb 2.0’ per rilevare l’audience su Internet.

Da parte sua, Audiweb precisa e sottolinea che, ” nessuna informazione sensibile sarà inviata ai server di Facebook”.Nel dettaglio sarà Nielsen,fornitore di Audiweb, che ha siglato un accordo operativo con il consorzio Audiweb, a girare a Facebook i dati raccolti e questi li integrerà con informazioni relative a età e genere degli utenti, restituendoli ad Audiweb che, rendendoli pubblici, consentirà alle  centrali media di pianificare gli investimenti pubblicitari. “Nielsen,  invierà a Facebook esclusivamente codici criptati che corrispondono semplicemente a dei contenuti e, quindi, non rappresentano dati sensibili relativi agli editori né, tanto meno, agli utenti che in alcun modo saranno profilati su Facebook “.

Da Audiweb si sottolinea che “il passaggio del dato criptato, che rappresenta un contenuto, a Facebook , avviene con l’unico scopo di attribuire ad esso un’audience di pubblico in termini di solo ‘age and gender”, ossia età e genere. ” L”Authority per le comunicazioni  ritiene importante , necessario e prioritario  ”intensificare l’attività di vigilanza sui servizi di rilevazione dei contatti online” e ” avviare  un percorso condiviso fra i diversi attori del mercato che porti le varie componenti del sistema multimediale a definire metodologie, tecnologie e metriche in grado di fornire informazioni circa il coinvolgimento del consumatore rispetto ai contenuti e alla pubblicità diffusa sulle diverse piattaforme di comunicazione, in un ambiente di rilevazione integrato”.

Sarà  comunque Facebook (che insieme a Google raccoglie il 71% della pubblicità on line totale del mercato italiano e oltre l’80% di quella pianificata su device mobili)  a fornire al mercato i dati su cosa fanno gli italiani sul web. E quindi chi ha più audience. Sarà Facebook in sostanza a certificare dove devono andare gli investimenti pubblicitari di quel che resta del mercato: il 20-30%.Facebook però, a differenza degli altri editori operanti sul mercato digitale italiano,  non consente di tracciare la propria audience e rifiuta di farsi misurare da Audiweb.

Una situazione surreale secondo gli addetti ai lavori: a fronte del tracciamento e possibile profilazione di milioni di persone regalati a Zuckerberg, gli editori italiani si devono fidare a scatola chiusa dei dati forniti dal principale player del mercato di cui, come afferma l’Authority stessa “non si conoscono sufficienti dettagli circa le metodologie di rilevazione e i processi di elaborazione”. Ne potrebbero derivare per la stessa Agcom “possibili distorsioni delle dinamiche dei mercati alla base di Internet e  della pubblicità online”.

MS

 

 

 

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About the Author: Miriam Sgrò