Intelligence, lezione di Giuseppe Rao sull’interesse nazionale al master dell’Università della Calabria diretto da Mario Caligiuri

RENDE (4.5.2018) – Giuseppe Rao, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è intervenuto – a titolo personale – nella sessione  conclusiva del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, con una lezione dedicata ai concetti di Interesse Nazionale e di Senso dello Stato. Presentato dal Direttore del Master Mario Caligiuri, Rao ha espresso l’auspicio che l’Italia possa tornare, come negli anni del boom economico, a svolgere un ruolo significativo nei processi di innovazione scientifica, tecnologica ed economica nel mondo. Ha ricordato come il liberismo sfrenato, la globalizzazione senza regole e i conflitti armati in corso abbiamo acuito le differenze tra ricchi e cittadini disagiati, e tra questi anche la classe media, fra i diversi Paesi della comunità internazionale e provocato fenomeni migratori di massa. Questa situazione – ha rilevato – ha favorito, in numerosi Stati il successo di politici, partiti e movimenti, che, ognuno con le loro specificità, ripropongono la necessità di ripartire dal concetto di Nazione. Secondo il Consigliere, la capacità di sviluppare nuove tecnologie e sofisticati sistemi di logistica rappresentano la chiave per il successo dei singoli Stati nella competizione internazionale. In Italia – ha detto Rao – la promozione dell’Interesse Nazionale,  che presuppone un’idea condivisa del concetto di comunità nazionale, può essere perseguito con l’applicazione dei principi costituzionali che prevedono un intervento dello Stato nell’economia – così come previsto nella Costituzione –, condizione necessaria per garantire buona occupazione, benessere e prospettive per le nuove generazioni. E’ pertanto necessario – ha continuato Rao – abbandonare per sempre la stagione del disimpegno dello Stato nell’economia e  delle privatizzazioni, ripartire dalle politiche industriali di settore e proteggere i “campioni nazionali” dell’industria, dei servizi e della logistica. A tal proposito, ha espresso la convinzione che un Paese del G7 e G20, che ambisce ad essere una potenza turistica, ha il dovere di investire – cosa ben diversa dallo sperpero di denaro pubblico in salvataggi privi di piani industriali credibili e affidati a manager incapaci – al fine di garantire il successo del vettore aereo nazionale, che peraltro ha una funzione fondamentale nel diffondere l’immagine dell’Italia mondo. Per Rao, occorre ripartire dalla lezione dei nostri uomini migliori, ovvero dalla classe politica che ha consentito la ricostruzione del Paese (sono stati citati Ezio Vanoni, Ugo La Malfa, Antonio Giolitti, Alfredo Reichlin) e dai tanti imprenditori e uomini di scienza che hanno portato l’Italia industriale a livelli di eccellenza (tra questi Enrico Mattei, Adriano Olivetti, Alberto Pirelli, Felice Ippolito, Domenico Marotta) – sia pure con la consapevolezza che il Paese nel passato ha perso troppe occasioni tecnologiche e industriali. E’ indispensabile, secondo il Consigliere, che la “nuova politica” sia in grado di farsi paladina del “Senso dello Stato”, ovvero della capacità di anteporre gli interessi generali della Nazione alle rivendicazioni di parte. “E ciò – ha detto – anche al fine di migliorare l’immagine e la credibilità dell’Italia nella comunità internazionale. Ed è altrettanto necessaria una assunzione di responsabilità e di osservanza dei principi etici da parte degli imprenditori”. A proposito il docente ha citato i casi, anche recenti, della vendita a soggetti stranieri di imprese nazionali strategiche – anche a Paesi che non consentono, di fatto, la reciprocità – e i trasferimenti, ai soli fini fiscali, di sedi aziendali all’estero che hanno gravemente danneggiato il Paese. Rao, nel rispondere ad una domanda, ha ribadito il ruolo essenziale dell’Intelligence nella promozione e nella protezione dell’Interesse Nazionale, soprattutto di fronte alle minacce che giungono dall’esterno e che hanno natura spesso diversa tra loro: il terrorismo, la delinquenza organizzata, ma anche la difesa delle nostre imprese all’estero e in patria. “Il nostro sistema di Intelligence è molto qualificato e ciò grazie alla metodologia di lavoro incentrata sulle analisi e la comprensione dei contesti di settore a livello globale nonché sulle attività di prevenzione e negoziazione, e ciò senza dimenticare la qualità e il Senso dello Stato dei funzionari.” Nella seconda metà del seminario il Cons. Rao – che ha lavorato per otto anni presso la nostra Ambasciata a Pechino – ha ricordato che l’avvento della Cina come potenza industriale ha  ridefinito la mappa geopolitica del mondo. La Cina è ora in grado di competere con l’Occidente nei settori ad alta tecnologia. Il progetto “Belt & Road Initiative” ha l’obiettivo di creare connettività – ad ogni livello – tra Asia, Africa ed Europa. E’ un progetto diretto a favorire lo scambio delle merci e l’incontro tra le culture, destinato ad aumentare il soft power di Pechino. Rao ha sottolineato che per troppo tempo l’Occidente ha sottovalutato il modello cinese, il cui successo dipende in gran parte dalla elaborazione di piani di sviluppo di medio e di lungo periodo elaborati da Partito Comunista, dalla partecipazione diretta dello Stato nell’economia, da banche (pubbliche) al servizio delle imprese. Rao ha poi ricordato il ruolo di Xi Jinping che, consapevole dell’importanza del consenso popolare, ha dichiarato guerra alla corruzione e ha invocato la partecipazione dei cittadini alla realizzazione  del “Sogno cinese” di una nazione prospera, felice e leader nel mondo. Il relatore ha comunque ricordato che sulla Cina grava l’incognita della reazione delle giovani generazioni – cresciute con il massiccio utilizzo delle nuove tecnologie – al modello istituzionale e sociale che accentra tutti i poteri in un solo Partito e pone limitazioni alla libertà di espressione del pensiero. In conclusione della giornata Rao ha affermato che “In Italia è necessario avviare un profondo cambiamento ispirato dalla partecipazione popolare ai processi decisionali e guidato da un nuovo potere politico, dotato di visione, di immaginazione e capace di elaborare programmi di lungo periodo.”

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