C.M. Reggio Calabria: Sindaco e Vice su sicurezza sul lavoro

La Città Metropolitana di Reggio Calabria apre tempestivamente alla proposta lanciata dal segretario generale della Cgil Gregorio Pititto di intavolare una discussione che verta sull’analisi dei dati forniti dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sugli indici di infortunio e mortalità sui luoghi di lavoro, attraverso il report “Un lavoro poco sicuro”. “Reggio Calabria è la città col più basso tasso di occupazione in Italia meridionale – dichiara il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà –incastonata in una regione che, secondo quanto si legge nel Rapporto Eurostat sull’occupazione, figura tra le prime tre in Europa per tasso di disoccupazione generale e giovanile, e seconda per tasso di disoccupazione femminile. Un quadro già di per sé sconvolgente, al quale adesso si aggiunge il gravissimo allarme sul livello di sicurezza dei lavoratori, dato che le percentuali di infortunio e mortalità sul posto di lavoro registrate sul territorio metropolitano superano di tre volte la media nazionale e di oltre due volte la media. Questo è un tema sul quale non ci tireremo indietro e dimostreremo la stessa determinazione impiegata nella difesa del lavoro: penso a quanto fatto per gli ex Lsu e Lpu comunali, Atam, Multiservizi, Leonia, Reges e Recasi, e per imprese private come Villa Aurora e Hitachi. Migliorare la qualità del sistema produttivo e del lavoro deve significare, prioritariamente, promuovere salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché lo stato di bisogno di tante e tanti, spesso costretti ad accettare l’inaccettabile, non si tramuti drammaticamente in danni fisiologici permanenti o in morti bianche”. “Nonostante la Città Metropolitana  non annoveri competenze sulla disciplina della salute e della sicurezza dei lavoratori, come rappresentanti istituzionali non possiamo esimerci dall’affrontare la questione postaci dalla Cgil di Reggio Calabria – Locri. È quanto afferma il Vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro. “Il fatto che Reggio Calabria – prosegue Mauro – svetti al quinto posto in classifica fra i 110 territori di area vasta del Paese per indice di infortuni e mortalità sul posto di lavoro, non ci consente di rimanere inermi di fronte alla inquietante realtà in cui, i pochi fortunati che hanno un lavoro regolare, rischiano, molto più degli altri connazionali, di subire un incidente o di morire sul lavoro. Non oso immaginare quale sarebbe l’esito dell’analisi di “Un lavoro poco sicuro” nel nostro territorio se si potessero computare anche gli episodi che rimangono avvolti nel silenzio, quelli dei tanti lavoratori invisibili perché non regolarmente contrattualizzati. Solleciteremo, quindi, le istituzioni, regionale e nazionale, affinché si adoperino, ciascuno secondo le proprie competenze. Il percorso verso il cambiamento è lungo e faticoso, ma siamo certi che, chiamando in causa le associazioni datoriali, la collaborazione con i sindacati attenti alla tutela e alle ragioni dei lavoratori in quanto tali, e non all’interesse dei singoli, potrà condurre nel tempo ai risultati attesi”.

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