Fazio (FDI): Richiesta dimissioni immediate del Presidente del Consiglio Comunale Delfino

Diciamolo chiaramente, a nessuno piace essere trattato da idiota né alcuno deve oltremodo tollerare che la gente che ci circonda sia tale! Perché fa strano notare come il Presidente del Consiglio Comunale Demetrio Delfino cerchi di stigmatizzare la sua gag postata su Facebook, considerandola un mero momento di satira personale, quindi spogliato dal suo incarico istituzionale, senza fare riferimento ad alcun personaggio politico in particolare. Posto che esiste una sentenza con la quale la Cassazione ha condannato un soggetto per aver ingiuriato una persona, senza proferirne il nome, ma con riferimenti che riportavano, senza se e senza ma, a questi. Un po’ come nel caso del Dott. Delfino che non fa esplicitamente il nome di Matteo Salvini ma, a meno che non ci voglia prendere tutti per decerebrati, si tratta proprio del senatore leghista;  posto che il Delfino dice di parlare a titolo personale, sul suo profilo Facebook, ma esprimendo (come egli stesso afferma nell’intervista rilasciata al giornalista Luigi Palamara) il sentimento di molti reggini….insomma, parla a titolo personale o si è fatto portavoce di un gruppo di dissidenti di Salvini? Almeno su questo faccia chiarezza, almeno a se stesso! Attenzionato ciò, mi sento in dovere, sia come cittadino ma, soprattutto, come uomo rispettoso delle Istituzioni e della Democrazia, di sottolineare quanto stucchevole e fuori luogo abbia trovato la “satira” espressa dal Dott. Delfino in quel suo video su facebook, tanto satirico da averlo rimosso. Almeno la coerenza, almeno quella, cerchiamo di mantenerla, perchè non possiamo colpevolizzare chi ascolta di non essere sufficientemente ironici o di non conoscere la satira, per poi cancellare un video che, a detta dell’autore, era, appunto, semplicemente mordace e/o spassoso. Ma ciò che trovo assolutamente grave è la mancanza di rispetto democratico del pensiero altrui, l’incapacità di rispettare un’Istituzione come il Ministro degli Interni che, eletto democraticamente, ha tutto il diritto di svolgere il proprio lavoro, secondo gli indirizzi che in campagna elettorale ha proposto e che il popolo sovrano ha deciso di eleggere al fine di portare a compimento quegli stessi progetti. Personalmente ero in completo disaccordo col Ministro Marco Minniti e i suoi predecessori; lo si è criticato, aspramente, ma MAI irriso gratuitamente con modalità ai limiti della decenza linguistica. Il fatto che acuisce in maniera esponenziale la gravità di tale gesto è che l’istituzione nazionale non solo è stata vilipesa, come cita l’ART. 290, ma tale possibile vilipendio è stato compiuto non da un comune cittadino (e la cosa sarebbe già grave di per sé) ma da colui che rappresenta una della massime cariche istituzionali comunali. E non regge e reggerà mai la storiella che si trattava di un video, un commento fatto a titolo personale, perché la responsabilità politico-amministrativa che i cittadini hanno conferito col loro voto a lor signori, non cessa una volta messo piede fuori palazzo San Giorgio, ma continua e deve continuare anche e soprattutto nel proprio privato, come esempio di comportamento integerrimo per la popolazione tutta. Ecco perché ritengo che sia stata vilipesa non solo l’immagine del Ministero degli Interni, ma anche quella del Consiglio Comunale reggino tutto, perché a mia memoria, ma credo anche a memoria di chi ha qualche capello bianco piu’ di me, non credo si sia mai verificata una situazione tanto imbarazzante quanto inverosimile come questa da parte di un componente dell’amministrazione comunale della città dello stretto. Non ricordo che mai un amministratore locale abbia dato del “T. D. C.” ad un Ministro della Repubblica Italiana, direttamente o indirettamente. Pertanto ritengo che il Dott. Delfino faccia bene a dimettersi ed abbandonare il suo incarico, non fosse altro per cercare di ridare la dignità e l’onorabilità che tale carica merita e che non potrà mai riavere finché la sua persona e la sua figura continueranno ad occuparla, dato che un video, un post su Facebook possono essere rimossi, ma il ricordo di un insulto tanto spregevole assolutamente no!

Antonino Carlo Fazio, Capo Dipartimento Legalità e Sicurezza – Fratelli d’Italia

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