Roma. Si apre mostra ‘Walls’, splendore mura Aureliane ad Ara Pacis

(DIRE) Roma, 19 Giu. – Sono il più grande monumento della Roma imperiale e la cinta muraria urbana più lunga, antica e meglio conservata della storia. Ma quasi nessuno, romani e turisti, se ne accorge quando ci passa davanti, rapito dai mille altri particolari artistici della città. Una mostra fotografica tenta ora di recuperare la situazione. È quella che si è aperta questa mattina al museo dell’Ara Pacis: “Walls – Le mura di Roma”, dove sono in esposizione 77 immagini di enorme impatto visivo del fotografo di architettura Andrea Jemolo.

Tra il settembre e il dicembre del 2017 il fotografo romano ha documentato gli oltre 12 km di cinta muraria scattando con lunghi tempi di posa e in altissima definizione. Il risultato è una mostra con enormi fotografie dai toni pastello e cieli scuri, ospite al museo dell’Ara Pacis fino al 9 settembre 2018, che descrive le mura aureliane partendo da piazza del Popolo fino alle varie porte Metronia, Latina, San Sebastiano e altre ancora. La mostra è poi impreziosita da 50 fotografie storiche selezionate dal fondo Parker, custodito al museo di Roma, e altre 17 fotografie storiche, che documentano lo stato delle Mura Aureliane tra l’inizio e la fine dell’800.

Tra le particolarità delle foto in mostra, tra le tante che documentano lo stato di conservazione delle mura che furono costruite da l’imperatore Aureliano nel III secolo dopo Cristo, ecco anche le immagini che raccontano tutto ciò che si trova “dentro il monumento”: scorci, camminamenti e in una delle torri, la numero XXXIX di via Campania, anche lo studio Randone, uno dei tanti atelier e luoghi di incontro di artisti ospitato all’interno del monumento tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. “Il mio metodo di scatto, basato sullo studio di quello che devo fotografare- ha spiegato Jemolo- è il contrario dell’attimo fuggente di Bresson.

Volevo che le mura, nella loro dimensione, si ponessero con la loro propria forza ma perchè ciò potesse avvenire avevo bisogno di un contesto cromaticamente neutro, di qui la scelta di fotografare sempre nella giornate nuvolose. Raccontare un monumento lungo quasi 13 km è stato un processo arduo giocato sul controllo assoluto del rapporto fra manufatto e luce”.

Per il sovrintendente Claudio Parisi Presicce “questa mostra fornisce uno sguardo inedito su questo grandioso monumento perchè è la prima volta che si conduce una campagna fotografica cosi estesa delle mura, che raccolgono tutta la stratificazione della storia di Roma. Con questa mostra vogliamo cercare di rendere di nuovo visibile tutto il circuito murario della citta’”. (Zap/ Dire) 12:09 19-06-18

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