Siclari (FI) lancia in Senato la proposta: «Reddito e pensione alle mamme»

«Signor presidente del consiglio, signori colleghi, per quanto riguarda il suo reddito di cittadinanza che non condividiamo per come strutturato, proponiamo l’alternativa che mette al centro dell’attenzione non soltanto la produttività del nostro paese e, quindi, l’occupazione per dare dignità ai nostri cittadini, ma soprattutto, vogliamo mettere al centro dell’attenzione del nostra attività politica, le famiglie incentivando chi svolge una funzione sociale insostituibile, le madri». Lo ha dichiarato il senatore Marco Siclari in Senato durante la seduta per l’approvazione del Def ribadendo il ruolo centrale delle famiglie e, in particolare, delle madri, all’interno della società. «A loro va riconosciuta non solo la pensione ma, soprattutto, crediamo debba essere riconosciuto un reddito, per tutte le madri disoccupate e un’integrazione al salario per tutte le madri occupate, fino al 6 anni di vita del figlio. In questo modo avremo più famiglie serene e più figli educati dalle loro mamme e più dignità come paese». Siclari, oltre a chiedere interventi per il Sud e uguaglianza di trattamenti per sviluppare il paese, nel suo intervento ha dato ampio spazio alle famiglie che «sono abbandonate dallo Stato, lo dimostra la diminuzione drastica della natalità. Nel 2017 vi è stato il record negativo per la differenza tra nuovi nati e morti: un saldo negativo di 183 mila unità (si muore di più, si nasce di meno). Si tratta, purtroppo, ormai di un trend in costante crescita. Abbiamo bisogno di una politica per la natalità, a sostegno della famiglia altrimenti crolla anche il welfare – ha concluso Siclari –  Le famiglie spendono 15 miliardi di euro per l’istruzione dei figli: per molti, l’istruzione, è diventata un vero e proprio lusso ed è anche a causa di ciò l’Italia si trova al penultimo posto in Europa nel 2017, davanti solo alla Romania, per numero di laureati sulla popolazione in età di lavoro. Il tasso di abbandono è più alto della media europea. perfino alle gite scolastiche vi rinuncia ben il 32,2% delle famiglie. Signori ministri adesso capite il perché diminuisce la natalità. Chiedete alle famiglie se soffrono per la crisi».

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