Reggio Calabria: fermati 7 ex-amministratori della casa di cura Villa Aurora

In data odierna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, hanno eseguito il provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale con cui sono state disposte n. 7 ordinanze di custodia cautelare (3 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora) nei confronti di altrettanti soggetti resisi responsabili, a vario titolo, del dissesto della casa di cura “Villa Aurora”, nonché il sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 12 milioni di euro.

Ai destinatari delle misure sono stati contestati, in particolare, l’associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta,l’autoriciclaggio e l’omesso versamento di ritenute. Il citato provvedimento rappresenta l’epilogo di articolate indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e la direzione del Sostituto Procuratore dott. Massimo Baraldo, in relazione alle vicende che hanno riguardato la casa di cura “Villa Aurora”. Le indagini effettuate hanno messo in luce la sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di “False comunicazioni sociali”, “Truffa” aggravata e “Appropriazione indebita” aggravata in capo ai diversi soci ed amministratori che, nel corso del tempo, si sono succeduti nella gestione/amministrazione della citata casa di cura e condotto a ritenere che, alla base dell’acquisizione del pacchetto azionario della società, vi fosse l’esclusiva finalità di depauperare il patrimonio della stessa.

Le investigazioni poste in essere dai militari reggini, sono state dirette ad approfondire la natura e le responsabilità connesse ai vari episodi di distrazione perpetrati. Attraverso l’esecuzione di indagini tecniche e la approfondita analisi di copiosa documentazione contabile e bancaria, è stato possibile far emergere l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio. E’ stato, infatti, dimostrato che le somme indebitamente prelevate e distratte dalle casse di “Villa Aurora”, sfruttando il meccanismo dei finanziamenti infragruppo (si specifica, a tal proposito, che la clinica era stata acquisita dalla “Gruppo S.A.  S.p.A.”, avente la funzione di “capogruppo” in relazione a svariati ulteriori soggetti giuridici), sono state, in parte, impiegate in altre attività economiche riconducibili ai medesimi indagati (ponendo, quindi, in essere condotte di autoriciclaggio). Attesa la totale estraneità delle finalità accertate agli interessi della predetta clinica, veniva, così, cagionato un depauperamento tanto grave del relativo patrimonio da causarne il dissesto e, di conseguenza, l’ammissione della società “Villa Aurora S.r.l.”, con decreto del Tribunale datato 10.04.2018, alla procedura di concordato preventivo.

Le somme depredate sono state infatti impiegate in modo del tutto anomalo, ossia per l’acquisto di testate giornalistiche da parte della capogruppo, la costituzione di pegni per aperture di linee di credito in favore di persone fisiche, l’acquisto di quote di ulteriori società, l’affidamento di incarichi professionali privi di giustificazioni, per rimpinguare le casse di altre società nella disponibilità dei sodali e, addirittura, per pagare il prezzo di vendita delle quote della stessa “Villa Aurora” agli ex soci. In parallelo, analizzando le risultanze emerse anche sotto profili di rilevanza fiscale, a seguito di autonome e specifiche attività di verifica, è stato rilevato, a carico degli amministratori protempore, il sistematico omesso versamento delle somme dovute a titolo di sostituto di impostaper gli anni dal 2012 al 2015; detta omissione è stata quantificata in via definitiva con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Calabria in complessivi € 2.119.110,57.

Conclusivamente, con l’“Ordinanza su richiesta di applicazione di misura cautelare personale e sequestro preventivo”sono state disposte, nelle Province di Reggio Calabria, Frosinone, Perugia e Catanzarole seguenti misure cautelari personali:

custodia cautelare in carcere per R.G., nato a Sora (FR) ;

custodia cautelare in carcere per M.P.D., nato in Venenzuela ;

custodia cautelare in carcere per C.A., nato a Roma ;

arresti domiciliari per F.P., nata a Sora (FR);

arresti domiciliari per M.F., nato a Catanzaro;

rresti domiciliari per P.M., nato a Sora (FR);

obbligo di dimora nel Comune di residenza per M.G., nato a Napoli 

Altresì, sono state disposte le seguenti misure cautelari reali:

Sequestro preventivodella quota del 95% del capitale sociale della società “Villa Aurora S.r.l.” comprensivo dell’immobile sede della casa di cura, nonché di attrezzature presenti all’interno del predetto immobile, di conti correnti e veicoli intestati alla società;

Sequestro preventivo– di somme di denaro, conti correnti bancari, libretti di risparmio, titoli, azioni, fondi e strumenti d’investimento, beni mobili registrati, beni immobili e ogni altra utilità nella disponibilità degli indagati – finalizzato alla confisca, anche per equivalente, in relazione ai reati di autoriciclaggio, per un importo complessivo pari a€ 1.021.413,00;

Sequestro preventivo– di somme di denaro, conti correnti bancari, libretti di risparmio, titoli, azioni, fondi e strumenti d’investimento, beni mobili registrati, beni immobili e ogni altra utilità nella disponibilità degli indagati – finalizzato alla confisca, anche per equivalente, in relazione ai reati di omesso versamento di ritenute, per un importo complessivo pari a€ 2.119.110,57.

Per un totale pari a circa 12 milioni di euro.

L’attività complessivamente posta in essere mette in risalto l’efficace azione della Guardia di Finanza, sotto la direzione ed il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, volta a colpire, nella loro globalità, tutti quei fenomeni che costituiscono un ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta al rispetto delle regole comuni; a tal riguardo, contrastare i reati fallimentari significa restituire quanto dovuto a tutti i creditori e, nel caso di specie, recuperare – attraverso lo strumento giuridico del sequestro per equivalente, applicato al reato di autoriciclaggio ed ai reati fiscali – quanto indebitamente sottratto alla Clinica “Villa Aurora”, società operante nel delicato e cruciale settore della sanità.

 

comunicato stampa  – Guardia di Finanza Reggio Calabria

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