Armi. Petizione di 700 esperti: No a ricerche militari UE da 13 mld

Documento presentato alla vigilia del consiglio di Bruxelles 

(DIRE) Roma, 27 Giu. – Oltre 700 scienziati e accademici, la maggior parte provenienti da 19 dei 28 Paesi membri dell’Ue, hanno firmato la petizione ‘Researchers for Peace’ per chiedere all’Unione Europea di interrompere il finanziamento della ricerca militare. A riferirlo oggi in una nota la Rete Italiana per il Disarmo, partner italiana dell’iniziativa. Domani i rappresentanti degli Stati Membri dell’Ue si incontreranno a Bruxelles per discutere di difesa e migrazioni, denuncia l’alleanza anti-militarista: “Il Fondo europeo di Difesa, che si prevede riverserà oltre 13 miliardi di euro in ricerca e sviluppo militari, è in cima all’agenda della riunione”. “L’istituzione di un programma di ricerca militare all’interno dell’Unione Europea porterà ad un’accelerazione senza precedenti nella militarizzazione dell’Ue”, afferma nel comunicato Stuart Parkinson, direttore esecutivo di Scientists for Global Responsibility. “L’Europa ha una lunga tradizione di innovazione scientifica e i programmi di ricerca dell’Ue hanno dimostrato di essere un potente strumento politico, ma l’Europa deve fare delle scelte su quale sia la tipologia di ricerca che intende finanziare: ogni euro può essere speso una sola volta” aggiunge Jordi Calvo: Rufanges dal Centre Delas di ricerca sulla Pace di Barcellona. “L’UE dovrebbe continuare a concentrarsi sugli investimenti nelle aree di ricerca civili che migliorano la qualità della vita, contribuendo a risolvere problemi sanitari e ambientali e migliorando stabilità e uguaglianza nella società”. Gli fa eco dall’Italia Francesco Vignarca, della Rete Italiana per il Disarmo: “Invece di fornire finanziamenti per nuove tecnologie militari, l’Unione Europea dovrebbe sostenere in maniera forte e coraggiosa ricerche innovative che possano aiutare ad affrontare le cause profonde dei conflitti”.(SEGUE) (Com/Gif/Dire) 17:18 27-06-18

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