La Calabria dei Templari, di Giovanni Pascale

Parlando dei templari si corre il rischio di cadere nella leggenda e lasciarsi andare alla fantasia. Non è il caso di La Calabria dei Templari di Giovanni Pascale, www.ferrarieditore.it.  L’autore ha svolto uno scrupoloso lavoro di ricerca sulla presenza templare in terra calabra. Fino al 1229 Calabria (propaggine protesa verso l’Oriente, la definisce Pascale) e Sicilia costituivano un’unica provincia templare con un Magister dimorante in Sicilia. Dopo i Vespri siciliani, saranno separate: la Sicilia con domus a Messina, la Calabria dipenderà da Barletta assieme ad Apulia e Abruzzo. Tracce templari si trovano ovunque in Calabria: basta cercarle con pazienza e cura. Cortale e Girifalco dove sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologi. Frutto dell’attività di ricerca e studio dell’avv. Mario Tolone: oggi testimoniata dal figlio Salvatore. Presenze templari anche a Mileto, Seminara, Catona, Motta San Giovanni, Belcastro, Andali, Rocca Angitola, Cirò, Squillace. Ma la scoperta più interessante riguarda il castello templare di Athlit, in Israele vicino Haifa. Sono stati trovati reperti ceramici provenienti dalla Calabria. Anche presso la fortezza di San Niceto (a Motta San Giovanni, vicino Reggio di Calabria) sono state scoperte ceramiche dello stesso periodo. Durante il periodo napoleonico, Juste Marie Raynouard scrisse una tragedia dedicata alla fine dei Templari. La prima traduzione in italiano fu realizzata dal patriota cosentino Francesco Saverio Salfi (solo da qualche anno le sue soglie riposano a Cosenza, state traslate da Parigi:) un ulteriore legame con la Calabria. Questo libro è un viaggio nello spazio e nel tempo in memoria della Sacra Milizia del Tempio. Giovanni Pascale, pur innamorato dell’argomento, come storico è rigoroso: un vero Templare.

Tonino Nocera

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