Reggio Calabria. Stipendi dei dirigenti: Ripepi solleva il caso

Più che parole dovrebbero essere gli atti e i fatti a dimostrare un impegno proteso alla legalità e alla trasparenza. Purtroppo, Falcomatà e la sua Giunta si sono limitati alle parole, di atti e fatti neanche l’ombra. L’immobilismo che ha caratterizzato l’attività politica del Governo cittadino, ha concesso una guida cittadina “de facto” dirigenziale. Infatti, in assenza di una classe politica capace, i vertici della burocrazia cittadina hanno avuto terreno fertile nell’imporre il loro ruolo predominante, non soltanto nei confronti di una politica succube, debole e impreparata, ma, soprattutto, nei confronti della città. I Dirigenti di ruolo (a tempo indeterminato) sono gli stessi dal 2001. Hanno attraversato, quali titolari del potere di attuazione dell’indirizzo politico , Falcomatà Senior, Naccari, Scopelliti, Raffa, Arena, la Commissione Prefettizia e Falcomatà Junior. Seppur affiancati da Dirigenti a tempo determinato, nominati dal Sindaco, hanno sempre cercato di perseguire il loro obiettivo, ovvero, conservare le loro privilegiate posizioni. “La prova del nove” è data dalla delibera n. 232 del 15.10.2018 (comparsa sul sito del Comune per un giorno soltanto e poi rimossa, guarda un po’) indicante: “Adesione arbitrato ex CCNQ del 23.01.2001” che potrebbe indurre a pensare ad un’adesione, ad un arbitrato come tanti altri, ma, che in realtà è cosa ben diversa. L’Amministrazione chiarisca se l’adesione a questo arbitrato sia diretta conseguenza della Verifica operata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2011. In pochi sanno che nel 2011 il Ministero dell’Economia e delle Finanza verificò come il “Fondo dei Dirigenti” del Comune di Reggio Calabria, fin dal lontano 2001 (tempi di Falcomatà Senior), fosse stato costituito in maniera illegittima, poiché risultava sovradimensionato e finanziato. A seguito della successiva verifica del Ragioniere Generale dello Stato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ribadì come fosse necessario ridimensionare il Fondo dei Dirigenti di ruolo. In parole semplici: guadagnavano troppo! Attraverso la delibera n. 232 del 15.10.2018, il Comune non ha inteso rideterminare lo stipendio dei Dirigenti, ma ha deciso di aderire ad un arbitrato nominando come proprio tecnico il Prof. Giorgio Fontana di Diritto del Lavoro dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, al fine di salvaguardare la posizione retributiva dei propri dirigenti! E’ ovvio che, se dal 2011 il Comune avesse inteso conformarsi all’indagine del M.E.F., i Dirigenti avrebbero guadagnato molto di meno, tanto alla voce “retribuzione di posizione”, tanto alla voce “retribuzione di risultato”. Falcomatà, in nome della Trasparenza e Legalità, dichiari chiaramente se la delibera n. 232 del 15.10.2018 e la conseguente adesione all’arbitrato, siano state poste in essere a tutela dei Dirigenti. Su questa questione, promuoverò specifica interrogazione al Sindaco e al Segretario Generale del Comune, in particolar modo a quest’ultimo, poiché riveste anche il ruolo di responsabile anticorruzione del Comune. Questa situazione è vergognosa, almeno quanto quella dell’avvocatura civica. Da più di un anno ho presentato esposti alle Autorità Competenti per denunciare l’abuso commesso da alcuni avvocati civici che hanno redatto un falso per iscriversi all’Albo speciale dei Cassazionisti! I comportamenti ambigui regnano sovrani. Addirittura, è venuta a galla una vicenda che avrebbe dell’incredibile: una controversia tra Avvocati “civici” e Amministrazione Comunale per il pagamento di parcelle arretrate. ASSURDO! Il Sindaco e la sua Giunta hanno deciso di non decidere quanto è coinvolta la Dirigenza Comunale, ciò, nella speranza, di poter trarre un “vantaggio politico”. Una commedia, insomma! Dove tutti sono comparse che interpretano a vicenda la parte di chi dice: “Non si può fare una soluzione che accontenta tutti, la troveremo”.

Consigliere Comunale Massimo Ripepi
Fratelli d’Italia

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