Sicurezza. Pronto ricorso della Toscana, 3 gli articoli impugnati

Giunta autorizza Rossi a procedere: contestati art. 1, 13 E 21. (DIRE) 7 Gen. – Sul decreto Salvini “la giunta, con delibera, mi autorizza a fare ricorso alla Corte costituzionale”. Lo spiega il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine della riunione con gli assessori. Tre i passaggi del testo voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, impugnati da palazzo Strozzi Sacrati: le ragioni, spiega il governatore, stanno “principalmente sull’articolo 1 del decreto Salvini, quello cioe’ che elimina la protezione umanitaria. Pensiamo, infatti, che questo sia un modo per aumentare il numero degli irregolari, non consentendo, quindi, di svolgere fino in fondo il nostro ruolo, previsto anche dalla Costituzione”, ovvero quello di “assistere in maniera universalistica le persone sul profilo delle cure, dell’assistenza sociale essenziale ed elementare, penso a un tetto o un piatto di minestra calda, e dell’istruzione come diritto fondamentale”. Questo, secondo la delibera, va contro agli articoli 2, 3, 10 e 117 della Costituzione. Altro articolo contestato del decreto e’ il 13, “che, eliminando l’iscrizione anagrafica, rende invisibili queste persone. Spariscono, non sappiamo dove cercarle e come poterle assistere. Un medico, per esempio, mi faceva presente che i ragazzi, i bambini, non essendo iscritti all’anagrafe non si possono neppure vaccinare. La Costituzione pero’ ci dice che la salute e’ un diritto fondamentale, che non appartiene al cittadino ma alla persona ed e’ allo stesso tempo interesse della collettivita’, come gia’ specificato dalla Consulta”.  Rossi qui ricorda che “per competenza esclusiva, stante la Costituzione”, l’assistenza “e’ a carico della Regione, che, in Toscana, in base alle proprie leggi, ha attribuito a se stessa, ai Comuni, al volontariato e alle istituzioni pubbliche e private”. La Toscana, infine, impugnera’ anche l’articolo 21 del decreto, che, si spiega in delibera, “estende il daspo urbano anche ai presidi sanitari, con possibile lesione del diritto alla tutela sanitaria e violazione conseguente delle attribuzioni regionali” stabilite dall’articolo 117 della Carta. La norma, in pratica, genera “un effetto e’ paradossale: si presenta come legge per la sicurezza, invece produce piu’ persone che sfuggono ad ogni controllo. Produce irregolari e togliendo la residenza, minore controllo”, conclude il presidente. (Dig/ Dire) 18:34 07-01-19

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