Dattola:”Ma quale saluto romano, era solo la risposta all’appello del segretario generale..”

Anni addietro un ciarliero pentito di mafia mi accusò di essere “massone”. Risposi urbi et orbi “non sono, non sono mai stato, non sarò mai massone. Un cattolico non può aderire alla massoneria o ad obbedienze di alcuna natura”. Oggi vengo accusato di aver fatto il saluto romano rispondendo all’appello del segretario generale del comune. Confesso di non conoscere altro modo di rispondere all’appello se non alzando un braccio per richiamare l’attenzione e, nel mio caso, gridando, perché le urla erano tante e gli animi, degli altri, non il mio, particolarmente infuocati. Il fatto che, né il segretario generale, né i tanti consiglieri di sinistra e di estrema sinistra presenti e vicinissimi a me, abbiano avuto nulla da eccepire, la dice lunga sulla dinamica esatta di quanto successo, anche perché è cosa nota che un saluto romano, perché sia tale, va effettuato con il braccio destro.

E comunque, visto l’acceso clima pre-elettorale, ed essendo io, dicono,uomo saggio e navigato, prometto che mai più io e gli altri consiglieri del centro destra reggino alzeremo braccia o altre parti del corpo per segnalare la nostra presenza nel corso dell’appello.

In questa legislatura abbiamo assistito e sentito bestemmie e comportamenti indecenti di varia natura. Il fatto che “le anime belle” della sinistra tentino di risalire la china con polemiche pretestuose lo posso anche capire. Credo però che sia interesse di tutti abbassare i toni, anche perché ho già chiesto ai miei legali di seguire ogni risvolto di questa surreale vicenda.

Lucio Dattola

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