Fabio Rondinelli ospite al Gran Galà della Moda di Reggio Calabria

Domenica 26 Maggio hai partecipato all’evento “Gran Galà della Moda” a Reggio Calabria presso il Teatro Cilea. Come ti è sembrato l’ambiente reggino della moda?

Secondo me questo evento della moda è stato organizzato molto bene. Tutte le aziende presenti sono aziende che operano nel settore con grandi brand. La sfilata è stata organizzata in maniera impeccabile da Irma Imedadze, con cui collaboro da tanto, e proprio per lei voglio spendere una nota positiva perché, con la sua esperienza, ha messo su un team qualificato in Calabria, una regione lontana dalla moda, perché la moda in Italia è a Milano. La sfilata è stata supportata dalla ConfCommercio, un team molto professionale e attento sia nei confronti dello staff che di tutte le persone che hanno ruotato intorno all’evento. Voglio aggiungere inoltre che è stato bello tornare al Teatro Cilea in quanto sono molto legato a questo luogo perché mi ricorda la partecipazione ad uno stage, forse uno degli ultimi, del grande maestro Giorgio Albertazzi. Lo stage si chiamava “Noi siamo Amleto” ed eravamo in 11 partecipanti, selezionati in tutta Italia. E’ un ricordo molto caro per me perchè ho avuto l’onore di apprendere e sperimentare, proprio a livello teatrale, la grandezza di Giorgio Albertazzi.

Com’è iniziata la tua carriera nel mondo della moda?

La mia carriera nel mondo della moda è iniziata attraverso dei concorsi di bellezza, perché se il concorso di bellezza è autorevole può dare una grossa mano. La storia del cinema e della moda ci insegna che tanti personaggi oggi famosi sono venuti fuori appunto da dei concorsi di bellezza sia maschili che femminili. Quindi come dicevo prima se il concorso è serio e ti introduce nella maniera corretta nel mondo dello spettacolo è una marcia in più. Io sono detentore del titolo “Mister Mondo Italia” ed ho rappresentato la nostra Nazione a Londra. Al mio ritorno in Italia sono stato contattato da diverse testate giornalistiche e da molti programmi tv, come “Avanti un altro” di Paolo Bonolis su Canale 5 proprio nella puntata a tema sulle eccellenze italiane. Poi, attraverso agenzie che operano in questo settore, sono entrato prima nel mondo della moda e successivamente in quello del cinema. Nella moda ho lavorato con tantissimi brand, ultimamente ho sfilato per Carlo Pignatelli, e attualmente sto lavorando per una delle più grosse agenzie di moda su Milano che si chiama “Main Models Milan”. Nel cinema le produzioni più importanti a cui ho partecipato sono “Un medico in famiglia 9” in cui interpretavo Luigi il fidanzato di Albina, interpretata da Clizia Fornasier, “L’onore e il rispetto 4” e “Non è stato mio figlio”. Vorrei aggiungere anche che non ho mai mollato i miei studi e mi sono laureato in Scienze dell’Amministrazione. Per cui ho inseguito i miei sogni ma mi sono creato anche un percorso alternativo.

Dal mondo della moda al mondo della recitazione. Ci racconti questo tuo passaggio?

Io credo che studiare recitazione e aggiornarsi di continuo sia molto importante. Io ho approfondito i miei studi e sono migliorato nel tempo soprattutto con i corsi e le lezioni, anche private, di Michael Margotta, membro a vita dell’Actor’s Studio di New York e di Los Angeles e fondatore e direttore artistico dell’Actor’s Center di Roma. Il problema, che molti non capiscono, è che per recitare bisogna anche avere delle inclinazioni e la mia, che è una carta vincente, è quella della presenza scenica davanti la macchina da presa. Bisogna saper recitare anche senza parlare. Per per me è naturale, ovviamente poi bisogna approfondire studiando. Quando mi chiamarono per “Un medico in famiglia 9” non avevo una recitazione ancora perfetta però mi presero lo stesso, e ammetto per questo che esiste anche il fattore fortuna perché nel momento in cui tu vai a fare un casting cinematografico le tue caratteristiche anche fisiche devono fare quadrato in quello che è la storia e il quadro globale che ha il regista in mente. Quindi anche il fattore fortuna è importante e poi non bisogna fermarsi mai, bisogna sempre studiare e approfondire.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Il mio lavoro è stato molto terapeutico per me da una parte, dall’altra ho imparato che se non cammini sempre con i piedi per terra può diventare dannoso. A me piace molto viaggiare e questo lavoro mi ha permesso e mi permette di farlo, quindi di conoscere persone nuove, diverse fra loro, che mi fanno crescere. Io caratterialmente sono una persona molto curiosa e camaleontica, questa è un’altra mia caratteristica, chi visita il mio profilo instagram o facebook non troverà mai una mia foto uguale all’altra. Questa è una dote fondamentale per un attore perché ti permette di cambiare facilmente ruolo senza sembrare sempre uguale. Anche tutte le difficoltà che ho incontrato sono state formative, tutti i no e tutte le porte in faccia mi hanno rafforzato, mi hanno fatto crescere. Questo lavoro molte volte ti porta ad essere solo con te stesso, a pensare, ti porta a riflettere sulle cose giuste e sbagliate, sulle persone che incontri, ti aiuta a fortificare il carattere, è stato come andare dallo psicoterapeuta. Io lo chiamo un “acceleratore di vita” e mi ha aiutato tantissimo, però quello che mi ha aiutato più di tutti è stata la mia famiglia, i valori che mi hanno insegnato e l’essere del Sud. Sono cresciuto con sani valori, con la testa sulle spalle ed i piedi per terra e questo, in un lavoro fatto di alti e bassi, mi ha aiutato molto per non sbagliare le scelte da fare.

Progetti futuri?

Nei miei progetti futuri c’è l’uscita di un film. Uno dei miei primi film in cui ho sperimentato un ruolo diverso da quelle che sono le mie inclinazioni. E’ stato girato tra Roma e gli Stati Uniti, insieme ad Iva Zanicchi, Marisa Laurito, Giulio Berruti, Lando Buzzanca, Carlo Pistarino e tanti altri. Protagonista insieme a me, Lorenzo Zenoni. Ma la cosa più bella è che in questo film, che è una commedia, ha recitato, per l’ultima volta purtroppo Paolo Villaggio. E’ stato per me un onore e sono felicissimo di questa avventura. Un altro progetto che mi riguarda, che ho già annunciato già sul palco del “Gran Galà della Moda”, è quello di aprire in Calabria la prima caffetteria bistrot in stile anni 20. E’ un progetto ideato con mio fratello Marco e che realizzerò a Catanzaro Lido. Ho scelto la mia città per premiare la mia terra che tante volte ha premiato me. Sono molto contento di questa nuova avventura anche se non abbandonerò la mia carriera di attore. Spero che avremo modo di vederci ancora, magari per una chiacchierata nel mio locale. Grazie e a presto.

K.G.

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