Incontro Falcomatà-Garante dei Diritti delle persone private o limitate nella libertà personale

Si è svolto questa mattina, nei saloni di Palazzo Alvaro, un primo incontro fra il Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà ed il Garante per dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dott. Paolo Praticò. Ad accompagnare il Garante, anche una delegazione dell’Ufficio, composta dagli avvocati Giuseppe Gentile e Maria Cristina Arfuso. Un vertice preliminare, dunque, servito a riflettere sulle esigenze delle persone detenute negli istituti penitenziari del comprensorio e sulle necessità delle loro famiglie. Si è discusso, infatti, in merito alle azioni che l’Ufficio del Garante potrebbe mettere in campo come, ad esempio, l’istituzione di un poliambulatorio medico per recepire i bisogni non solo di chi si trova ristretto in carcere, ma anche di quanti vivono in regime di semilibertà. Un’idea simile si è rappresentata con la nascita di uno Sportello d’ascolto, di un laboratorio artigianale o della possibilità di fare da intermediari fra i detenuti, moltissimi dei quali stranieri, e le loro famiglie attraverso collegamenti in videoconferenza o con i Consolati per il disbrigo di ogni pratica amministrativa. Il sindaco, nel formulare l’augurio di un buon lavoro per il delicatissimo lavoro che l’Ufficio del Garante andrà a svolgere, ha sottolineato l’importanza «delle istituzioni nel riuscire nel compito di rieducare e reinserire nella società quanti hanno pagato e stanno pagando per gli errori commessi».

«Non stiamo parlando di fantasmi – ha detto Falcomatà – ma di persone In carne ed ossa che, seppur hanno sbagliato, meritano di scontare la loro pena in condizioni di umanità e dignità. Come Città metropolitana siamo ben consci dei problemi di sovraffollamento che rappresentano un fenomeno diffuso nell’intero Paese. Nel corso del mio mandato ho più volte visitato le carceri della città ed, in una circostanza, anche insieme a Marco Pannella. Quell’esperienza mi è servita, soprattutto, ad assimilare le difficoltà che in molti vivono in regime di carcerazione. Ancora, però, c’è davvero molto lavoro da fare. Sono convinto, per questo motivo, che l’Ufficio del Garante diventerà un punto di riferimento autorevole sul territorio per tutte le tematiche inerenti le persone private o limitate nella libertà personale. Allo scopo, ritengo utile scadenzare una serie di visite negli istituti penitenziari dell’area metropolitana così da riaffermare il concetto che le Istituzioni stanno al fianco di tutti i cittadini, senza distinzione alcuna, perseguendo tutto ciò che ci detta la nostra Carta Costituzionale».

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