Lampedusa: La Sea Watch 3 attracca forzando il blocco navale. Arrestata la capitana

La Sea Watch 3 ha forzato il blocco navale di Lampedusa ed è entrata in porto dopo 16 giorni intorno all’una di questa notte. La comandante tedesca Carola Rackete è stata arrestata con l’accusa di aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. Sono sbarcati sull’isola tutti i migranti che erano a bordo. E’ questa la conclusione della vicenda che ha stimolato il dibattito politico negli ultimi giorni in Italia. E’ questa la soluzione che si era già paventata nell’arco della settimana con annesso la possibilità di dividere il nuovo “carico” di esseri umani in altri stati dell’Unione. E’ vergognosa la strumentalizzazione politica che si è fatta di una vicenda così semplice da risolvere ed è vergognoso che ci siano stati degli esponenti parlamentari che siano andati contro gli interessi del Governo italiano e del Popolo italiano. E’ assurdo che una ONG decida, spalleggiata da esponenti parlamentari italiani, di trasgredire le leggi dello Stato. E’ un comportamento che non sarebbe stato tollerato in nessuna altro Paese al mondo. In base a quanto riportato dall’agenzia AGI, Carola Rackete è stata tratta in arresto appena sull’isola per:  “violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione, che richiama il comportamento del comandante o dell’ufficiale che commetta atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione da tre a dieci anni.  La donna ha trasformato il salvataggio di 40 sventurati in un caso politico ed in un atto ostile contro le leggi di una Stato Sovrano e Fondatore dell’Unione Europea un reato non da poco conto, forse i suoi amici “buonisti” non glielo hanno spiegato, quando la hanno usata come ariete politico. E’ palese il tentativo, tra l’altro mai riuscito, di mettere in difficoltà il Ministro dell’Interno Matteo Salvini,  che è stato l’unico a porre un serio freno a questa inumana filiera che vede nel traffico clandestino di esseri umani un affare ben redditizio per mafie e organizzazioni. Su queste rotte, negli anni passati ci hanno lasciato la pelle oltre 15 mila persone (quelle che di cui si ha contezza ma nei fatti molte di più) si incassano milioni per un viaggio che fatto regolarmente costerebbe poche centinaia di euro… a voi le conclusioni. (immagini di repertorio)

 

Fabrizio Pace

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