“I nostri quartieri sono invasi da montagne di rifiuti”

rifiutiLa Comunità reggina, torna a segnalare la preoccupante gestione dei rifiuti che giacciono al sole, all’acqua e al vento che marciscono e imputridiscono. Lo spettacolo è incivile e deprimente  – ci scrivono tanti cittadini –  Le strade della nostra città, sia i quartieri di periferia che il centro storico sono sommerse dai rifiuti, c’è un pericolo serio per la salute e l’igiene pubblica. L’immagine dei rifiuti sparsi ovunque domina le strade che risulta essere ancora afflitta, a fasi alterne, da questo cronico problema. Rifiuti di ogni tipo, hanno fatto la loro comparsa, sacchi neri di spazzatura, cartoni, barre di legno, damigiane, polistirolo, lamiere, elettrodomestici, frigoriferi, pneumatici e vecchi mobili, rifiuti speciali, ingombranti e anche pericolosi, sono sparsi negli spazi antistanti i cassonetti dove rimangono per diversi giorni prima di essere rimossi. Ormai camminare a piedi sui marciapiede è impossibile. E’ evidente che la raccolta dei rifiuti ha subìto un rallentamento, anche questo un gradito regalo dei commissari che facendo il minimo indispensabile, ci hanno lasciato in brache di tela con il loro non pensare anche al futuro ma solo alla pratica corrente . “Da due anni l’intera questione scottante dei rifiuti viene gestita la a colpi di “emergenze” ormai prolungata ad infinitum. Solo milioni di euro spesi per anni in gestioni straordinarie in violazione totale delle normative europee su obblighi relativi a raccolta differenziata e metodologie di smaltimento; incapacità amministrative strutturali e protratte nel tempo fino all’esasperazione totale del settore ormai incapace di reagire se non con provvedimenti-tampone. Sta di fatto che i nostri quartieri sono invasi da montagne di rifiuti che giacciono al sole e alle intemperie, marcendo e imputridendo, ricettacolo di ogni specie di parassiti e animali”. «Siamo esasperati da quest’emergenza che dura ormai da settimane. Le nostre abitazioni e i nostri negozi – dice un commerciante che lavora e vive in via Aschenez – sono invasi da puzze, blatte e ratti». «Oltre a danneggiare i loro affari, la situazione sta attentando anche alla nostra salute – aggiunge una passante – il tempo facendo fermentare la “monnezza” e noi non ne possiamo più». Ma sta di fatto, al di là di questi giorni dell’emergenza, che la città è una città sporca. E che l’emergenza rifiuti è tutt’altro solo un’invenzione delle opposizioni. Il rischio di una nuova Napoli non è poi così lontano. La Regione Calabria , in qualità di gestore del sistema-rifiuti, ha anche responsabilità ma anche il Comune adesso insediatosi, fatti i dovuti distinguo, ha la sua colpe ed inadempienze. Nel confronto tenutosi al Lucianum a cura dell’associazione Rifiuti Zero, in fase pre-elettorale, furono ospitati tutti i candidati a Sindaco a sottoscrivere un impegno ufficiale ad adottare la strategia “Rifiuti Zero”, in ogni sua espressione, nella filiera del riciclo cittadino; la sottoscrissero tutti. In particolare l’allora candidato Falcomatà aprì il suo intervento precisando che già a livello nazionale il Pd aveva sottoscritto il protocollo “Rifiuti zero” e che dunque si trattava di un’adesione quasi scontata la sua . Oggi , da Sindaco, disattende in modo ufficiale il suo impegno formale documentato chiedendo al Ministro dell’Ambiente la “reiterazione dell’emergenza” per 6 mesi in modo da consentire alla sua Amministrazione di poter organizzare e gestire il servizio e risolvere il problema. Il nostro sospetto, invece, è che qualcuno stia favorendo la disorganizzazione per perpetrare il clima di emergenza e predisporre a nuove infornate di cattive gestioni e di precari”. Non c’è più la Reggio bella e gentile ormai una città morta, senza servizi, senza turismo ma soprattutto senza voglia.

PepGiann

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