Storace, condannato a sei mesi per Vilipendio al Presidente Napolitano

Storace22\11\2014 – Dopo tanta attesa ed un recente rinvio, la vicenda che ha come protagonisti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e Francesco Storace, leader della destra ed ex An, si è conclusa tra lo sgomento e l’indignazione di quella parte dell’opinione pubblica che è a conoscenza di quanto avvenuto e non ha tardato a manifestare il proprio dissenso. Quel che resta, tuttavia, è la condanna di Storace a sei mesi di reclusione per vilipendio proprio al Capo dello Stato (con sospensione della pena) in merito a quanto verificatosi nel 2007, quando l’ex Ministro della Sanità, rivolgendosi a Napolitano, usò l’attributo “indegno” per qualificarlo.

montalciniIl tutto è da collocarsi all’interno di un contesto ben preciso. Come si ricorderà, l’anziana senatrice a vita (98 anni) Rita Levi Montalcini ricevette due stampelle, da parte della destra, per indicare il fatto che la traballante maggioranza dell’epoca, sulla quale si fondava la fiducia del Governo guidato da Romano Prodi, era in grado di reggersi soltanto grazie alle stampelle dei senatori a vita. A quel punto intervenne il Presidente della Repubblica che censurò l’accaduto, dicendo che “mancare di rispetto, tentare di intimidire la professoressa Rita Levi Montalcini, che ha fatto tanto onore all’Italia, è semplicemente indegno”. A lui replicò lo stesso Storace, usando toni altrettanto duri e affermando, tra l’altro, che “non so se devo temere l’arrivo dei corazzieri a difesa di Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche”. “Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale – ha continuato – è indegno di una carica usurpata a maggioranza”.napolitano

A distanza di ben sette anni e nonostante gli siano tate riconosciute le attenuanti generiche per aver chiesto scusa, Storace viene, quindi condannato, a seguito di un procedimento giudiziario benedetto dall’allora Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. E, a seguito della condanna, è arrivato anche il commento dell’ex Ministro della Salute, nonché ex Governatore del Lazio. “Sono l’unico italiano condannato per questo reato. Questa è una sentenza su commissione” – ha tuonato – “sarà contento Napolitano”. “Ieri il Pd ha bloccato per voce della Finocchiaro ogni possibilità di discussione sull’abrogazione o modifica di questo reato anacronistico, sarà contento Napolitano”. È superfluo sottolineare l’incredibilità della vicenda, nonché l’irrazionalità e l’insostenibilità di un reato che, punendo un’opinione, condivisibile o meno, determina una condanna surreale, soprattutto ove si consideri che Re Giorgio – cosi è definito ironicamente da molti il Presidente della Repubblica – riceve durissime critiche e condanne ogni giorno. A lui vengono costantemente rivolte, soprattutto da certi ambienti, parole di indignazione e di accusa che, addirittura, lo presentano come il rappresentante di interessi stranieri in Italia, nonché come una della cause principali dell’attuale livello critico della situazione socioeconomica e morale del nostro Paese. Adesso, però, che Storace è stato condannato, e soltanto dopo questo evento, si potrà procedere, probabilmente, a rivedere una fattispecie che avrebbe potuto essere modificata più volte negli ultimi anni.

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About the Author: Luigi Iacopino