Il PD si “rinforza” con la “fuga” di un altro deputato grillino

di Carlo Viscardi – Se nel nostro paese ormai la “fuga dei cervelli” è diventata una routine, il Movimento Grillino sembra aver preso ad esempio questo uso diventato consueto… L’ennesima “fuga” o dissenso che dir si voglia, lo ha fatto in queste ore il deputato Tommaso Currò che demolisce pubblicamente la linea di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio annunciando il voto a favore della mozione sulla politica estera del governo. In un discorso che lascia pochissimi dubbi, anzi quasi nulli, esprime tutta la sua contrarietà verso la linea politica tenuta dall’ormai suo ex partito. Afferma la sua volontà di “moralizzare” la politica, e di rappresentare il territorio in cui è stato eletto, ma che lo ha visto ostacolato soprattutto dal suo stesso partito.

 Nel discorso di dichiarazione di voto, che assomiglia più ad una “dichiarazione di guerra” oltre che ad esternare il suo malcontento, (che tanto solamente suo non è in quanto da quando sono stati eletti al parlamento ed al senato, l’emorragia dei grillini non si è mai fermata), attacca tutta la linea tenuta dal movimento, o meglio da Grillo stesso e Casaleggio affermando : “Con il 25% dei consensi dovevamo contribuire a risolvere i problemi del Paese e a rendere l’Italia più competitiva nello scenario internazionale. Invece, nonostante il dissenso interno, abbiamo giocato alla delegittimazione e alla distruzione, senza alcuna forma di rispetto e di responsabilità; Abbiamo utilizzato l’alibi del 51%, inteso come unica forma possibile di governo, per giustificare una condotta del tutto omissiva verso le attese che ben 8 milioni e 700mila italiani avevano riposto in noi.”

Concludendo il discorso con una dichiarazione che sembra più un “atto di fede” verso uno schieramento politico che lasciamo intendere ai lettori affermando : “Voglio sentirmi sereno e orgoglioso di lavorare per un progetto politico nel quale riconoscermi e attraverso il quale operare e oggi questa condizione in questo gruppo non c’è più. Comunico quindi le mie dimissioni dal gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle”; e concludendo dichiara di volersi assumere le proprie responsabilità di governare il Paese e di migliorare le regole, per un’Europa più equa e più giusta e contrastando le idee di Farage e gli euro-scettici.

foto di GNS

Di certo questa dichiarazione è come “oro colato” per il Governo anzi soprattutto per il Premier che non perde un attimo e cogliendo la “palla al balzo” invita i deputati del Movimento 5 Stelle a voltare le spalle facendo una “sviolinata” come direbbero i nostri vecchi, puntando sul fatto della loro necessità per governare e lanciando un suo “vaticinio” dichiarando che se la condotta del M5S continuerà su questa linea : “continuerete a perdere deputati e senatori e a fare liste di proscrizione. Non andrete da nessuna parte”.

Di certo in un momento dove il centro destra sotto le “bordate” di Salvini e la “regia” non tanto celata del Cavaliere sta recuperando punti, e la perdita di consensi e per il PD e soprattutto per il Premier, questa occasione è solo una “manna piovuta dal cielo” oppure un bel “regalo” di Natale… Ma come reagiranno   le ali  “estremiste” del PD e del governo.

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