Rao: “Mi aspetto cambio di passo dal nuovo Assessore Regionale”

Una lunga interlocuzione con il Presidente Mario Oliverio ed un invito a guardare all’Agricoltura “vera” a dispetto di “origami di carta”. Stilettata ad Arcea “il buco nero”.

Gaetano Rao“Finalmente, qualcosa si muove.” Esordisce l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Reggio Calabra Gaetano Rao alla costatazione del bombardamento mediatico sulla grave crisi dell’agricoltura calabrese. “Ho dovuto attendere, pazientare, apparire come il “Nostradamus” visionario e catastrofico, per di più, additato di esibizionismi propagandistici, invece, la storia della nostra agricoltura era così semplice da leggere, con un epilogo, altrettanto scontato”. Le inchieste giornalistiche, i comunicati diramanti dalle organizzazioni professionali agricole, le proteste dei produttori a mezzo stampa, delineano un quadro disastroso che raffigura l’agricoltura, specie la reggina, come un campo post bellico. Così l’Assessore all’Agricoltura Gaetano Rao condivide con il neo Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, “che dell’agricoltura fu anche Assessore Regionale” una lunga riflessione di seguito riportata. “Caro Presidente, l’Agricoltura calabrese non subirà cambiamenti notevoli semplicemente se ancorati al turn over dei rappresentanti politici ed istituzionali che siederanno sugli scranni di Palazzo Campanella. Ho avuto modo di ribadirlo in svariate circostanze, trovando, anche, la piena condivisione del Presidente della Provincia Giuseppe Raffa. L’Agricoltura potrà e dovrà cambiare nel rinnovamento di uomini e meriti, sostenendo una rivoluzione nei contenuti della programmazione di governo, instaurando un dialogo efficace, diretto ed immediato con l’intera filiera dell’agroalimentare, migliorando la gestione finanziaria dell’impresa agricola e favorendo un più facile accesso al credito, incentivando misure di sussidiarietà per combattere la vetustà degli impianti di produzione, difendendo il Made in Calabria con strategie di marketing a vasto raggio, promuovendo il concetto di brand e combattendo l’anonimato delle nostre produzioni di qualità che vengono utilizzate da imprenditori di altre zone del Paese che lucrano ingenti ed immeritati guadagni. Anche se con ritardo inspiegabile, mentre le percentuali di vendita sono in calo, i prezzi schizzano alle stelle e l’embargo russo fortifica i nostri maggiori competitors, ben venga adesso lo sfogo di chi urla rabbia e disperazione per la catastrofica gestione della passata legislatura. Chi sedeva ai tavoli di concertazione, caro Presidente Oliverio, non guardava all’Agricoltura vera ma costruiva origami di carta, esteticamente perfetti ma poco rappresentativi di una realtà che è lontana dall’isola felice decantata. Per questo, invito il Presidente della Regione Calabria, nel corso del suo mandato affidatogli dagli elettori, a visitare la Piana di Rosarno ed accertare de visu la forte crisi del comparto agrumicolo, ascoltando dalla voce dei produttori, i veri attori del comparto, le difficoltà congiunturali del settore agroalimentare. L’accesso alle provvidenze legate alle calamità naturali non può essere la panacea di tutti i mali. E’ solo un espediente “emergenziale” per tamponare una catastrofe. Poi, servono tempi rapidi e celeri di attuazione per la gestione dei Fondi comunitari. Invece, i tempi della burocratizzazione fanno slittare i procedimenti a cinque, addiritura, sei anni dal riconoscimento delle spettanze per Enti e privati. Dulcis in fundo. Cosa ha fatto Arcea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in Agricoltura, negli ultimi anni? A me personalmente, sembra il vero “buco nero” dell’agricoltura. Sono inspiegabili e clamorosi i ritardi nei pagamenti al punto da ergersi a vero castigatore dell’agricoltura calabrese. Caro Presidente, ho avuto modo di poter già interloquire telefonicamente con Lei che considero persona dalle vedute molto aperte sui temi caldi dell’agricoltura che, se avallate, saranno in grado di incidere un cambio di passo a livello regionale”.

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