Colle: divisioni interne tra centrodestra e centrosinistra

quirinaleLa partita dell’elezione del nuovo Capo dello Stato ha, ormai, imboccato la strada definitiva, quella strada che, quindi, porterà – questa volta inevitabilmente – le forze politiche ad una scelta che – sebbene appaia molto difficile – non è, tuttavia, più rinviabile. Il complesso panorama politico-istituzionale del Paese, nonché la difficile situazione socio-economica, richiedono una decisione che, in qualche modo, assicuri all’Italia l’elezione di una personalità che sappia rappresentare degnamente le esigenze dei cittadini e difenderle nelle sedi opportune, meglio di quanto non sia riuscito a fare (o, secondo taluni, non abbia voluto fare) l’ormai ex Presidente Giorgio Napolitano. Il momento – è facile intuirlo – non è dei migliori, giacché il confronto politico, già messo a dura prova da altri temi importanti – come la legge elettorale, le riforma costituzionali, la riforma della giustizia e l’attuazione del Jobs act – rischia di essere ulteriormente compromesso. La conseguenza potrebbe essere l’acutizzarsi delle distanze tra i partiti, la rottura di equilibri precari (primo, fra tutti, il patto del Nazareno), l’isolamento delle cosiddette minoranze interne e le inevitabili ripercussioni negative che senza ‘altro si creeranno all’interno delle coalizioni.

pd spaccatoAll’interno del centrosinistra, infatti, il confronto/scontro è ormai serrato su tutto, senza esclusione di colpi. E, se da un lato, le distanze sembrano aumentare tra maggioranza e ribelli, dall’altro c’è chi – come il redivivo Vendola – sogna per la questione del Colle un patto anti-Nazareno, nel rispetto della Costituzione e contro quella che viene definita “forma di inquinamento della politica” (Patto Renzi-Berlusconi). La sua richiesta è rivolta anche al Movimento cinque stelle, nonostante il leader di Sel, in passato, abbia espresso giudizi non certo positivi su Grillo e la sua compagnia di “cittadini”. Ma tra i penta stellati non ci sarebbe unanimità di vedute, sebbene ancora stiano attendendo che Renzi si pronunzi su una lista di possibili nomi, rompendo il silenzio di questi giorni. Sulla stessa lunghezza d’onda di Vendola si trova, invece, Pippo Civati, anche lui eterno oppositore del nazareno.

salvinimeloniIn casa del centro destra, o di quello che resta del centrodestra, la situazione non è diversa. Per il momento Silvio Berlusconi sembra stia tentando un avvicinamento al Nuovo centro destra, per allontanarsi ancora di più dalla Lega di Salvini, in questo momento fortemente impegnata, per un verso, sul fronte lavoro dopo l’inaccettabile – dal punto di vita del leader del Carroccio – pronuncia della Consulta che ha bocciato il referendum sulla Legge Fornero, per altro verso sul, fronte immigrazione ed infiltrazioni terroristiche. Ma, in merito al futuro Presidente della Repubblica, è stata piuttosto critica anche Giorgia Meloni. Il presidente di Fratelli d’Italia, tramite un post su facebook si dice contraria alla possibilità, discussa da Berlusconi ed Alfano, “di proporre come centrodestra un Presidente della Repubblica espressione del Partito Popolare Europeo”. “Esattamente il contrario di quello che credo io – ha continuato l’ex Ministro della Gioventù dell’ultimo Governo Berlusconi – serve un Capo dello Stato in discontinuità con Napolitano, che non voglia più prendere ordini dalla Troika e dalle burocrazie europee e che voglia invece finalmente fare gli interessi del popolo italiano.

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About the Author: Luigi Iacopino