Una ragazza da Tyffany (Susan Vreeland)

Scenario: New York alla fine del XIX. Atmosfera suggestiva che cattura la fantasia, tra ladri gentiluomini, personaggi eccentrici, atelier, fabbriche, lustrini; l’età dell’oro spalanca le porte al talento geniale di una donna e alla passione di un gigante delle arti figurative. Con la magia delle parole Susan Vreeland fa scintillare lampadari di vetro soffiato, anima tele di ritratti  in paesaggi bui e nuvolosi in cui perdersi nel plumbeo cemento di una città industrializzata, fa danzare matite e fogli e gioca al contempo con il valore dei soldi che, almeno nel mondo dei libri sono solo il mezzo per realizzare i propri sogni: dollari sani!

Creazioni attraenti che esprimono gioia, ma per chi sa che l’apparenza inganna hanno un duplice significato. La chiave di lettura del romanzo è l’originalità : “ Si tratta di un modo inedito di vedere o apprezzare gli oggetti”.

Manhattan 1892: siamo dentro la Tiffany Glass & Decorating Company,un grande salone con enormi vetrate e imponenti mosaici poggiati alle pareti, vasi e candelabri Art Nouveau, e lampade di vetro soffiato in mille splendidi colori. E’ il regno di Louis Confort Tiffany, pittore di quadri orientalisti che ha un’ambizione: “estendere la sua idea  dell’arte come bellezza che non ha bisogno di spiegazioni perché basta a se stessa” alla decorazione del vetro. Ogni giorno Louis è affiancato dalle Tiffany Girls, le Ragazze di Tiffany: sono state riunite dall’artista che le esorta a riconoscere la bellezza in ogni momento e in ogni sfumatura del vetro.

Wilhelmina, Mary, Cornelia, Agnes, e Clara sono estrose, fantasiose, con vite tutte da scoprire, giovani a tratti uguali ma profondamente diverse, con la stessa passione. Clara è però l’artefice autentica delle creazioni Tiffany, e questo libro è la sua storia: la storia di una giovane donna che vive nella metropoli americana, pronta a perdersi nella grande avventura di un secolo che ancora deve iniziare. Le folle di Manhattan con il loro clamore, fanno da sfondo alla calma suggestiva e brillante racchiusa nel regno di Louis. Non sono le figure che creano l’arte, sono i colori, i loro significati e la riuscita, non è nel materiale in sé ma nelle mani di chi sceglie il vetro, la stoffa, o qualsiasi altro oggetto.

Si percepisce l’impazienza dell’arrivo di un’idea, creatività tutta da invidiare che fa immaginare di volersi per un attimo cimentare in qualche piccolo esperimento di perfezione. Verde come lo smeraldo, porpora e blu cobalto sono i colori giusti in questa dimensione, colori di un’altra epoca che risvegliano effetti di luce meravigliosi. Tra le righe ho colto l’essenziale nonostante lo sfarzo delle descrizioni davvero minuziose e quasi reali: la sensibilità e il gusto per i particolari; per essere originali, esclusivi, geniali e talentuosi credo sia necessario guardare non alle cose straordinarie ma a quelle ordinarie, all’apparenza insignificanti, bisogna stare attenti a quei “particolari che fanno la differenza”, semplici e soli come le cose uniche sanno essere, quel qualcosa in più che lascia stupiti, sia nelle cose che nelle persone. In questo romanzo si ha la sensazione di vedere sorridere il futuro, si sfoglia l’eccitazione americana anche quando in alcune pagine il cielo è descritto cupo e senza ottimismo e il profumo dei fiori estivi sembra non arrivare mai. L’autrice ha avuto un’abilità descrittiva che ricorda un po’ alcuni autori del Novecento, attenti al bello narrativo, e maestri nel ricreare le atmosfere o paesaggi in cui avere la sensazione di viverci dentro.

Inoltre non manca ciò che ci si aspetta da un libro: storie di Amore e di Amicizia. Le due “A indispensabili”. Amicizia tra ragazze unite e divise, colleghe ma anche confidenti a tratti perfino nemiche; una squadra straordinaria in cui solidarietà e sana ambizione industriale si conciliano bene con il cambiamento mondiale economico che il mondo di lì a poco avrebbe attraversato. Protagoniste di conquiste femminili storiche, un continuo moto verso gli ideali repubblicani urlanti di diritti non inferiori a quelli maschili.

Morale semplice anche in spazi mille volte più grandi di quelli in cui siamo abituati a vivere o lavorare: unione, passione, buonsenso e gentilezza non si comprano con un pugno di dollari, partono da dentro e avvicinano il traguardo dell’eccellenza. E anche tra i quartieri  di New York tra fumi e fabbriche, tra vetrine quasi  impossibili da credere reali, il romanticismo di un uomo innamorato non è meno accecante del brillio lussuoso di un bel vestito :

….”E voi continuate onde con creste sfrangiate, nubi stupende di tramonto impregnatemi del vostro splendore…..”

Buona Lettura

Annamaria Milici

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