Berlusconi, fine dei servizi sociali. Adesso quale futuro per il Cdx?

Il fatidico otto Marzo è arrivato e Silvio Berlusconi, dopo essersi dedicato ogni venerdì, negli ultimi dieci mesi, a prestare assistenza agli anziani presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, oggi si è apprestato a svolgere l’ultimo giorno di servizi sociali. L’ex cavaliere, come si ricorderà, ha infatti beneficiato di uno “sconto” di 45 giorni, concesso dal giudice del Tribunale di sorveglianza di Milano, per effetto del quale ha potuto concludere in anticipo quanto per lui era stato stabilito, a seguito della condanna definitiva per il caso Mediaset.

L’impegno del leader di Forza Italia

È lo stesso leader di Forza Italia, tuttavia, a chiarire che, sebbene siano conclusi i giorni previsti per il servizio sociale, non intende considerare concluso il suo impegno. “L’incontro con la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, il tempo passato con i malati, con i volontari, con gli operatori sanitari e sociali è stata un’esperienza toccante e ha rappresentato una pausa di serenità. Per questo intendo continuare questa esperienza e questo impegno”.

berlusconi

Questo è il messaggio apparso sulla pagina facebook ufficiale dell’attuale (almeno per adesso) numero uno del centrodestra italiano, cui si aggiunge una sua ulteriore dichiarazione, riportata dal sito Tgcom24: “l’incontro con la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, il tempo passato con i malati, con i volontari, con gli operatori sanitari è stata un’esperienza toccante. Per questo intendo continuare. Credo che la politica avrebbe molto da imparare dall’umanità e dalla dedizione che ho trovato tra coloro che si dedicano alla cura di chi soffre”.

 La “fortuna” della sinistra

Parole importanti quelle del più volte Presidente del Consiglio italiano che si è trovato nella surreale situazione di vivere quasi un anno in una condizione di forte disagio e di limiti non soltanto politici ma anche e soprattutto personali. Perché, a voler essere sinceri, è stata proprio la debolezza in cui si è ritrovato Silvio Berlusconi ad aver avvantaggiato enormemente la sinistra in questi ultimi due anni e ad aver dato l’immagine di un centrodestra disgregato e profondamente condizionato nella propria azione politica. Berlusconi è stato tagliato fuori, prima dai poteri forti che hanno attaccato il nostro Paese costringerlo a gettarsi nell’abbraccio mortale della Troika, poi dalla magistratura. Probabilmente è proprio a questo che Matteo Renzi deve la propria fortuna politica: il suo principale antagonista costretto quasi al silenzio e poi “obbligato” ad intraprendere un percorso non consono ai valori del centrodestra.

La ricostruzione di una proposta alternativa credibile

Ed è proprio il centrodestra, sempre più frammentato e disorganizzato, che necessita di un’immediata presa di posizione propositiva dell’ex cavaliere che è chiamato non soltanto a ricompattare i suoi ma anche a ridare vigore ad un progetto alternativo alla sinistra che, negli ultimi anni, si è rivelata non all’altezza. In gioco non ci sono le elezioni regionali, ma be altro. Si tratta della credibilità di una proposta politica, azzoppata e compromessa sia a causa di scelte politiche che, alla lunga, si sono rivelate controproducenti, che da aperture discutibili (unioni civili e ius soli) che hanno provocato incomprensioni e malumori. Sulla strada, sicuramente in salita, l’ex cavaliere potrebbe trovare sin da subito due importanti interlocutori in Matteo Salvini e in Giorgia Meloni.

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About the Author: Luigi Iacopino